[LQS] picatrix ~ resiste un segreto

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +4    
     
    .
    Avatar


    Group
    Gestore
    Posts
    2,668
    Reputation
    +1,186
    Location
    mnemonia

    Status
    Offline
    Sono una cosa strana, i segreti: assumono la loro identità quando smettono di essere tali. Finché restano davvero segreti, nessuno ne conosce l'esistenza e dunque nessuno ha modo di chiamarli o definirli. Quando vengono confidati, o scoperti, o disseppelliti per errore, allora diventano segreti. Perché un segreto rimanga tale - si dice - è bene che nessuno ne sappia nulla. Ma perché un segreto venga considerato tale, è necessario che si conosca la sua esistenza. Una Stagione sovverte ogni regola, ogni buonsenso, e tra le molte tragedie e i disastri che implica, c'è anche questa malvagia abitudine di svelare i segreti; perché ogni segreto è sepolto da qualche parte nel mondo o nella memoria, e una Stagione può rivoltare entrambe le cose.




    La Quinta Stagione
    P i c a t r i x .
    Resiste un segreto


    Raccontare una Stagione
    è un racconto che impiega molte parole
    e molto, moltissimo sangue.

    Moraive, la strada per Ruavale
    La Quinta ormai ha smesso di essere una novità e la fonte di voci incontrollate. Adesso è una realtà, e come tale - pur continuando a seminare il panico per via di racconti più o meno accurati - ha cominciato a ridisegnare il mondo seguendo la propria volontà, sovvertendo le leggi e aprendo numerose crepe nel muro di certezze (non troppo solide, a dirla tutta) di cui gli abitanti di Atlas si sono circondati per provare, se non proprio a vivere, almeno a sopravvivere. I mortali hanno questa peculiare abitudine di terrorizzarsi davanti al cambiamento, specie quello che non possono in alcun modo prevedere o arginare, ma così come sono facili a cadere preda del panico, sono altrettanto risoluti nel cercare di trovare delle soluzioni pragmatiche per affrontare i disastri. Il loro principale problema è che - specie in un mondo come quello di Atlas - la sopravvivenza è legata al dominio che essi tentato di imporre sulla natura, il che è risibile nei confronti di un mondo eroso da un dio-divoratore che si diverte a sbocconcellarlo un po' per volta.
    Per questo, le soluzioni pragmatiche non sempre sono anche sensate. Per questo, mentre la Quinta divampa per tutto il continente, la Città delle Cento Chiese è rapidamente diventata il simulacro di una soluzione.

    Ci sono tre tipi di persone che si recano a Ruavale, durante la Quinta. Il primo - e il più noioso, se volete - è rappresentato da quelli che hanno qualche affare da sbrigare lì e nemmeno la fine del mondo può frapporsi fra queste creature e i loro affari. Immaginateli come esseri pieni di senso del dovere (o fame di guadagno) che non si lasciano turbare nemmeno da una Stagione.
    Le altre due tipologie sono più interessanti. Raccolgono tutta quella fauna composta da chi - trovandosi nel Moraive, o sorpreso dalla Quinta già in pellegrinaggio per Ruavale - ha deciso che la Città delle Cento Chiese fosse un valido baluardo a cui chiedere asilo in mezzo alle avversità, e da chi invece (in maniera altrettanto pragmatica ma forse più fatalista) ha scelto di raccomandare la propria anima e la propria sopravvivenza alle divinità. Appaltatori d'esistenza capaci di affidarsi a qualsiasi cosa, persino a divinità dimenticate. Tutto fa brodo, quando finisce il mondo, e una casa vale l'altra.

    Il gruppo con cui viaggiate non è proprio un gruppo. Non vi siete radunati e non è nemmeno detto che abbiate fatto amicizia, o scambiato qualche parola. Semplicemente vi siete ritrovati sulla stessa strada, nello stesso momento e, per un comune senso di sopravvivenza più che di socialità, avete preso a mantenere lo stesso passo. Si tratta di una decina di persone, esclusi voi tre. Persone di cui non sapete un granché, a dire il vero. C'è un Mangiapietre, di cui non sapete il nome, che ha l'aspetto di una volpe e si muove in testa al gruppo. Qualcuno deve averlo preso per una guida, ma lui tende a farsi i fatti suoi, non parla molto. Fatto sta che quando si ferma, lo fanno anche gli altri. Trovate curioso che non stia viaggiando attraverso la roccia, sarebbe un modo più rapido e meno faticoso, per lui.
    Il resto del gruppo è formato da una piccola famiglia di umani - marito, moglie, un moccioso di sei o sette anni - due parnavi vestiti secondo la moda imperiale, un qurashi basso e tarchiato, dall'aspetto poco raccomandabile, e due ragazzine che non devono aver superato i quindici anni (una è umana, l'altra sembra una mezzosangue galzani) che camminano tenendosi per mano. In tutto siete dodici. Dodici creature che avanzano nella neve mezza disciolta e nella fanghiglia, verso Ruavale, finché il Mangiapietra non si ferma di colpo. Si accuccia a terra, ma non sembra prepararsi al riposo. Non sapreste esprimerlo meglio, visto che non ha dei veri e propri muscoli, ma sembra in tensione.
    - Arriva qualcosa - dice. Poi rimane fermo, e in silenzio.

    Avvertite la scossa, e la cosa non vi fa proprio piacere; è prolungata, anche se non molto forte. Non dovete essere poi così vicini all'epicentro, almeno per ora.
    E poi vedete qualcosa di diverso, come un globo di fuoco azzurro che sfreccia all'orizzonte, come un fuoco fatuo, solo per qualche istante, prima di svanire. Accade da qualcosa, da qualche parte.
    Il mondo sta finendo, anche da qualche parte sulla strada per Ruavale. Anche intorno a voi.
    Pure, sepolto tra le nevi del Moraive, resiste un segreto.
    E credetemi, non volete scoprirlo.


    Benvenuti alla prima quest per party del ciclo di Picatrix (che per l'occasione si mette il vestito buono da LQS per la fine del mondo).
    Ho valutato la possibilità di lasciarvi il primo turno per fare bonding time, ma siccome siete tre player navigati e qui non stiamo ad affettare il galbanino (*fissa sevn*) vi faccio iniziare subito subito subito. Fatemi una prova di Percezione all'amicizia. 5-6-8-9.
    Potete svolgere la prova in post, ma se desiderate conversare con qualcuno del gruppo potete usare il supporto (per i dialoghi tra di voi, concordateli su discord che fate prima).

    Termine per postare: 24 Giugno, ore 23.00.
     
    .
  2.     +1    
     
    .
    Avatar


    Group
    Collaboratore
    Posts
    722
    Reputation
    +384

    Status
    Anonymous
    [LQS] picatrix ~ resiste un segreto


    Quando qualcosa decideva di andare storto, lo faceva sempre in grande. Dapprima la visita alla foresta, capitale della sua gente, era finita nel ritrovarsi in un covo di gente strana e dagli obiettivi più disparati, incerto se fosse una cosa divertente o semplicemente triste. Velas, che lo stava accompagnando, era stato rispedito a casa giusto in tempo prima che la zona di passaggio diretto si trovasse sbarrata da un altro degli ennesimi eventi cataclismici della Quinta.
    Non contento, adesso era in viaggio anche lui, ma per tornare al suo regno avrebbe dovuto fare un giro estremamente lungo, circumnavigando le montagne e praticamente attraversando tutto il continente quasi come un pellegrino. Il che era ironico considerando che lui e il gruppo le cui strade convergevano, per una qualche strana ragione del destino, stavano andando a Ruavale, la città dei culti. Un'ironia che però preferiva lasciarsi scivolare addosso, vista l'estrema irritazione che provava nel vedere ogni sua azione venir presa in giro dal destino in maniera incredibilmente accurata.
    La ragazza che aveva conosciuto a quella festa di bassa qualità lo aveva seguito, o forse era lui ad essersi fatto trascinare, non sapeva bene quale delle due fosse perchè non l'aveva rifiutata e in ogni caso, la loro direzione coincideva, riducendo il suo interesse sulla questione al minimo.
    Non si era soffermato troppo sull'osservare la congrega di persone che erano attorno a lui, se non per il qurashi e il Mangiapietre dall'aspetto di volpe. Quest'ultimo era una presenza strana in virtù del suo non usare le proprie capacità, specialmente in un momento del genere, dove andare in giro era poco più di un suicidio.
    Proprio lui si accovacciò a terra, quasi sdraiandosi, e il gruppo si fermò tutto assieme. Gaelbhan cercò di avvicinarsi per chiedergli qualcosa, ma poi la sentì, quella scossa lunga e che seppur non troppo forte, minacciò di farlo cadere a terra. Per controbattere, creò una patina di ferro sulle calzature, agendo sul magnetismo e ancorandosi saldamente a terra. Doveva solo concentrarsi sul capirne di più su ciò che stava accadendo, e lo avrebbe fatto meglio se la sua attenzione non fosse catturata di nuovo da un altro evento eclatante, una fiammella azzurra che svanisce in pochi istanti, eppure abbastanza a lungo da attirare l'attenzione su di sé.
    Solo dopo essersi accertato che non ci fosse più niente ad interromperlo, avrebbe provato di nuovo ad avvicinarsi a quella che ormai, nel bene e nel male, era praticamente diventata la guida del gruppetto. - Cos'hai percepito da quella scossa? - Lo guardò, attento, in cerca di una risposta non solo dalle sue eventuali parole, ma anche dal suo atteggiamento. Non era il momento di farsi trovare impreparati.

    Gaelbhan
    Narrato - Parlato - Pensato - Parlato altrui



    Salute: 48
    Energia: 52
    Stress: 11

    Rango: VI
    Notorietà: I

    Riflessi: III
    Tempra: III
    Volontà: IV

    Arcana: VI
    Carisma: VI

    [Specializzazione: Diplomazia, Carisma]
    [Specializzazione: Intimidire; Carisma]
    [Specializzazione: Generare e Combinare Elementi; Arcana]
    [Specializzazione: Dominare Elementi; Arcana]
    [Specializzazione: Individuare Caster; Arcana]

    Abilità Passive:
    Thunder Faelord [Abilità Passive; Testardo - Rigenerazione - Ferocia]
    L'anima dell'Elari è stata in gran parte influenzata dal mana elementale che lo ha invaso, corrompendo la sua natura e il suo carattere originale in ciò che è adesso. Dentro al suo corpo risiede un nucleo elettrico che ha una funzione regolatoria sul mana e che consente al comandante non solo di non sottostare a leggi naturali per evocare saette e lampi, ma di poterli generare senza tempi di attesa. L'organo inoltre assorbe energia dall'esterno e la infonde nel corpo di Gaelbhan, andando a rifornire le sue riserve magiche che impiegheranno più tempo rispetto a quelle altrui ad esaurirsi. Complementare a questa capacità, più usa i suoi poteri, più essi diventano potenti, come se sfogare l'elemento ampliasse la sua potenza.


    Attive Usate: //

    Equipaggiamento:

    Twin Orbs[Arma]
    [Arma Superiore III, Nascosto, Arma Insidiosa II] [Status: Debole (Tempra)]
    Nonostante il suo nucleo interno sia sufficiente per la maggior parte delle attività che richiedano che lui distrugga ciò che ha di fronte, le sfere che ha creato separando due parti del nucleo sono in grado di aumentare la quantità di energia emessa e fornirgli supporto quando canalizza la sua magia. Sono in grado di sparire e ricomparire a comando, ma non sono indistruttibili, per sua sfortuna, visto che ricrearle richiede un dispendio di energia non indifferente. Inoltre, sono estremamente compatibili con i suoi due campi secondari, metallo e magnetismo, permettendo di poter sfruttare la loro amplificazione in ogni momento.



     
    .
  3.     +4    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Utente
    Posts
    586
    Reputation
    +396

    Status
    Offline


    C'è un modo per resistere al freddo, anche se può sembrare controintuitivo; il segreto è non resistere. Lasciarlo adagiarsi sul corpo, non dimenticarsi di respirare, mai trattenersi. Fare con calma: a lei sono serviti parecchi tentativi prima di imparare. Ci troviamo a metà di una Stagione che vuole mettere il mondo sottosopra, ma per ora il torrente continua a scorrere, a sibilare, gorgogliare. Sprigiona vapore a una spanna dalla superficie, a contatto con l'aria ancor più fredda del mattino. Un altro profondo respiro e Siobhàn viene fuori dall'acqua, con la pelle tutta rossa e puntellata di brividi. Si lascia sfuggire un grido. Poi si affretta a salire sulle rocce cercando di non perdere l'equilibrio sulle gambe irrigidite. Raggiunge le sue borse, un'accozzaglia di averi che ha raccolto durante il viaggio: una sacca per la notte, dei vestiti, pentola e coltello. Una lunga lista di feticci. Fruga nel fondo del bagaglio, cosa mi metto? Non che ci sia molta scelta, ma le cade lo sguardo su un fagotto di cotone verde scuro. Una blusa. La srotola, se la guarda addosso, perde del tempo ad annusarne il profumo. E poi - crack, rumore di rametti spezzati - sussulta e se la stringe al petto. Guarda un po più su nel bosco, dove fa capolino un volto conosciuto: è quella che viaggia con marito e figlio. Com'è che faceva di nome?
    «Cerchi di far colpo su qualcuno, bellezza?»
    La donna le fa un verso graffiante, non le passa neanche per la testa di nascondere il disprezzo. C'è una fottuta apocalisse in corso, vuole dire, e quindi hai solo da disperarti. Non puoi perderti in frivolezze. Ma a Siobhàn non sembra poi importare molto; se ne sta nuda, in mezzo al bosco, e si asciuga i capelli con un telo. Le rivolge uno sguardo di ghiaccio.
    «Che vuoi, Helga?»
    «Quello... non è il mio nome». Peccato, ma doveva esserci andata vicina. La donna distoglie lo sguardo e poco dopo decide di tornarsene indietro per il sottobosco. Borbotta qualcosa di meschino e non si preoccupa se la strega la possa sentire o meno.
    «Stiamo per ripartire, muoviti».

    [...]

    P I C A T R I X ~ resiste un segreto

    bBXD9IR


    È stato solo per un istante. Un piccolo stormo si è levato nel cielo e Siobhàn ha pensato che i suoi lamenti fossero proprio cupi, sinonimo di qualcosa che non va per il verso giusto. Ma il pensiero le scivola via dall'orecchio, così velocemente com'è entrato dall'altro. Oggi è un bel giorno, ripete tra sé e sé, mentre si lega i capelli dietro la nuca. E si rimette a camminare con il fardello sulle spalle, che sembra troppo grande per lei. La neve ai lati del sentiero, dov'è rimasta in ombra, non s'è ancora del tutto sciolta e può darsi che non lo farà prima del prossimo inverno. Riconosce le piante e i colori della sua terra; anche se nessuno lo definirebbe un posto accogliente, forse è questo che la fa sentire bene. Non aveva intenzione di tornare a casa così presto, ma le voci che giravano sul destino della Dominante non le hanno lasciato altre possibilità. Deve trovare un rifugio e alla svelta. Comunque, anche se non ha ottenuto niente di quello che sperava, quando è partita la prima volta, è un bel giorno. Uno di quelli in cui tutto accade seguendo un certo ordine. E poi c'è un ricordo, che tenta di afferrare toccandosi le labbra, un segreto che aspetta di essere svelato. Non sa se lo deve a un suggerimento che la Trama le ha dato in sogno, o perché è su uno di questi sentieri che si sono incontrati per la prima volta. È convinta, in ogni caso, che stia per capitare una seconda, e crede che lui più di chiunque altro saprà che cosa fare quando il mondo è sottosopra.
    Il canto degli uccelli si fa più insistente e precipitoso, poi si disperde e ammutolisce, finché la strega non può più ignorare il gemito del bosco. Ora lo avverte dietro il primo filare di faggi, come l'ombra di un piccolo crepuscolo: l'orrore arcano è sveglio. E ha fame. Sente il peso del suo sguardo alle spalle: che cosa stai facendo, Siobhàn? A chi pensi? È più importante di me? E lei si affretta a raggiungere gli altri.

    Siobhàn chiude la fila, poco più indietro rispetto al resto del gruppo. Se ne sta in disparte ed evita di scambiare parole, mascherandosi dietro la fatica del viaggio - non che camminare per giorni ininterrotti le abbia fatto bene alle ossa. La verità è che ha paura di provocare la gelosia dell'orso, di dargli un motivo in più per stancarsi della selvaggina. E chi vorrebbe mangiarsi per primo, allora? Il moccioso se ne andrebbe in fretta. Le due ragazze, pure - c'è da meravigliarsi che se la siano cavata fino ad oggi. O forse vorrebbe assaggiare i parnavi? Potrebbero avere lo stesso sapore del pollo per quanto ne sa lei, che non ne ha mai incontrato uno prima di mettersi in viaggio verso Alioth. Del qurashi, invece, così come del Mangiapietre, del Cavaliere e di Gaelbhan - questi li teme. Perché sarebbero capaci di opporre resistenza, o così crede, e tenterebbero di abbattere il mostro. A quel punto diventerebbero suoi nemici e questo non le andrebbe per niente bene. Possiamo sbrigarci a raggiungere Ruavale? Possiamo piegare il tempo? Una volta arrivati alle mura penserà al da farsi. Fino ad allora, cammina e sta indietro.

    Ed è così che, se la volpe ha avvertito gli altri del pericolo, Siobhàn non lo ha sentito, assorta com'era nei suoi pensieri. La scossa la coglie del tutto di sorpresa e la fa cadere sul sentiero. Se non avesse messo le mani avanti sarebbe stato un faccia a faccia con la terra che trema. Il bagaglio si è rovesciato, il pentolino di ottone ha deciso di prendere la sua strada. Eppure quando solleva la testa le sembra di vedere qualcos'altro, un barlume di luce azzurra all'orizzonte - quanto è veloce? Spalanca gli occhi, si rialza con cautela. Le sembra che tutto continui a vibrare, anche se la prima scossa è finita. Raccoglie i suoi viveri e si avvicina al resto del gruppo, per aiutare chi ne abbia bisogno; si concede di imprecare. Era speranza o incoscienza, la sua? Non pensava che la Quinta li avrebbe raggiunti così presto e in mezzo al niente. Ma forse è stato meglio così. Forse la meta del viaggio dorme sotto le macerie, mentre loro camminano sotto una stella fortunata. Non è così? Oggi era una giornata buona. Non rovinarla oltre, ti prego, chiunque tu sia.



    SPOILER (click to view)
    SIOBHÀN

    Salute 40 Energia 64 Stress 11
    Ferite -
    Status -

    RTV 5 1 5
    Percezione VI Carisma VI Arcana II Furtività IV
    Influenza V

    Specializzazioni
    • chiaroveggenza

    Abilità passive
    • colpo di genio,
    • aura malefica (paralisi) su volontà

    Artefatti
    • borsa dei feticci: gioco sporco II: paralisi e22; equipaggiamento superiore, carisma su volontà
    • orrore arcano: arma superiore II, carisma su tempra (nascosto)

    Abilità pertinenti e riassunto delle azioni
    -


     
    .
  4.     +4    
     
    .
    Avatar


    Group
    Gestore
    Posts
    13,217
    Reputation
    +854

    Status
    Offline
    picatrix ~ resiste un segreto
    #1. nei dettagli


    L'ora più buia. Quando l'oscurità è così densa da soffocare gli uomini e affolla la loro mente di molti demoni. Corpi osceni dalla sagoma familiare che smembrano un velo di luce, quella speranza tanto cara a chi non ha più nient'altro a cui aggrapparsi. Da quant'è che quell'ora va avanti, per Raol? La Quinta è cominciata da un po', ma il cavaliere torna indietro con la mente per quasi quarant'anni, al primo demone. Gli somiglia, ricorda una parte di lui: quand'era ancora magrolino, ma già alto, sembra proprio un'ombra con tante possibilità, non ha mai visto una cosa del genere. Poi capisce: non è tenebra fattasi mostro, ma ricordo fattosi oscuro. Solo lui quindicenne con in mano una spada. Unta del primo sangue, con buona pace per le tante possibilità. Alle volte le impressioni tradiscono più delle persone.

    Sta assopito sopra il suo cavallo, cullato dall'andatura placida che fa del suo nome Bardo, in un piacevole stato di dormiveglia, o se non altro intontimento volontario. I suoi occhi annotano di malavoglia la gente condividere il sentiero, ma questi sono demoni che lui non conosce e per cui non ha pensiero particolare. Vanno bene come vanno bene le comparse che arricchiscono una storia. Cosa c'è da vedere, dopotutto? Sono disperati in cerca di una direzione. Anche lui lo è. In un piccolo momento di lucidità dovuto ad un raggio di sole riflesso forse da una pozzanghera, si accorge che stanno seguendo tutti un mangiapietra. Poteva andare molto, molto peggio. Al primo bivio, se c'è, istruisce Bardo di seguire davvero la volpe di pietra, e non per caso. Forse: non ricorda bene, magari lo ha solo sognato.
    Scrolla le spalle: aiuta, è in viaggio da un po'. L'oscurità più recente che allunga la sua ombra di sofferenza su di lui sono in realtà tante oscurità diverse concentrate in fatti vicini. Sono questi a costringerlo ad andare lontano. La caduta di Thalis. La morte del suo Re. La scomparsa della principessa. Non è la prima volta che si sente impotente. Non sarà l'ultima. Ma ne ha tante, di cose di cui farsi perdonare, che chiudere gli occhi e dormire ancora non è dopotutto qualcosa di così grave. Poi accade qualcosa, sulla strada per Ruavale, che arresta dapprima il mangiapietra, poi l'incedere della dozzina al suo seguito. Bardo sbuffa. Non è un segno migliore di altri.

    Ecco la scossa. Non piace a nessuno di quelli appiedati, figurarsi al destriero col cavaliere in sella. Così scende, piantando i calzari a terra in un rumore metallico e inventandosi una solidità che non c'è insieme col cavallo, tenendolo per le redini. Una buona illusione.
    Buono. – Gli dice, con l'intimazione di chi richiama una bestia pronta a darsela a gambe, quale non è proprio il caso del suo compagno. Sono parole automatiche, che vogliono rassicurare più di tutti quelli che sono vicini e assistono ad un colosso alto due metri muovere - il cavallo, lui. Ma sono anche le prime parole da giorni e gli raschiano la gola lasciandogli una brutta sensazione.
    Ora la luce. Ci sono proprio tutti i presupposti per accomiatarsi: Ruavale, è stato un peccato, arrivederci. Davvero ti abbiamo voluto bene. E invece ecco il cavaliere che muove un passo in avanti, in una caricatura lontana di un uomo che non ha paura mai. Offre un braccio saldo a chi non ce la fa, aiuta i più incauti a raccogliere ciò che è sfuggito, quindi muove alla testa del gruppo. Non affianca davvero la volpe e l'uomo (oppure no) che le ha rivolto per primo la parola, ma resta appena dietro. Non sa perché. Forse è solo distratto da quella specie di divinità moderna nata dalla storia d'amore fra uno scultore armato di scalpello e un fulmine che quel giorno doveva sentirsi particolarmente creativo.
    Il cavaliere non si presenta. Né dice altro. Dopotutto, Thalis non c'è più. Di cosa sarà mai più il Cavaliere? Che importanza ha il suo nome?
    Però ascolta. Ascolta più degli altri. Guarda più degli altri. Annusa, maledizione, se c'è bisogno. Come e meglio della bimba mezza galzani che gli ha rubato due secondi di attenzione.
    Perché nei dettagli c'è l'inferno, e l'inferno è su Atlas da un pezzo.



    Raol.
    Livello: 15

    Salute: Sta bene. [68/68]
    Energia: [52/52]
    Stress: [10/12]

    Competenze: Atletica VII - Carisma VII - Percezione VII - Rango V - Notorietà V
    Difese: Tempra 5+2, Riflessi 5, Volontà 5+2

    Equipaggiamento:
    - Dantalion [Equipaggiamento Semplice] [Armatura Superiore IV, tempra +2 volontà +2] [Nascosto] [Arma Curatrice II] [Sacrificabile (10 pt)] - Attivo, Nascosto.

    Passive:
    - [Rigenerazione]
    - [Generoso]
    - [Custode]
    - [Tenace]
    - [Fortezza]
    - [Specializzazione: Sopravvivere (Natura)]
    - [Specializzazione: Cavalcare (Atletica)]
    - [Specializzazione: Addestrare Animali (Carisma)]
    - [Specializzazione: Compiere Prodezze (Atletica)]

    Attive:
    N/A

    Riassunto: Effettuo la prova di Percezione livello 7 a costo 0. Spendo tristemente 2 pt stress per sostenere la prova di Percezione livello 9.

     
    .
  5.     +4    
     
    .
    Avatar


    Group
    Gestore
    Posts
    2,668
    Reputation
    +1,186
    Location
    mnemonia

    Status
    Offline
    Le attese possono essere snervanti, nevvero?
    Facciamo un esempio. Diciamo che sei in una situazione potenzialmente molto pericolosa, mettiamo una catastrofe naturale globale o qualcosa del genere. Diciamo anche che sei in viaggio durante questa catastrofe, in compagna di altre persone della cui vita - per un malriposto senso dell'onore - ti senti in qualche parte responsabile. Immagina che, nel bel mezzo del tragitto, sopraggiunga un'altra catastrofe - più specifica, più geograficamente limitata, tutta per voi. Che culo, eh?
    Ecco, immagina tutto questo. E poi aggiungi che sei l'unico che riesce a sentire cosa sta per arrivare. Qualcosa di terribile, e potenzialmente tanto pericoloso. Diciamo mortale, vuoi? La responsabilità di ciò che accadrà è tua. Immaginato? Bene.
    Questo è quello che sta accadendo a Raol.

    La gente, si sa, non smette mai di parlare. E lamentarsi. E pretendere. Eppure, curiosamente, in quel momento i vostri compagni di viaggio sono tutti lì, silenziosi, raccolti fra loro. Una cosa naturale, se ci pensate: di fronte a un pericolo, se non si può fuggire (e lo sa il Divoratore che non avreste un posto dove andare) l'alternativa è rannicchiarsi. Farsi piccoli piccoli. Il pericolo potrebbe anche non notarvi. Così il gruppo finisce per compattarsi in maniera involontaria, e al centro ci sono le due ragazzine che, a parte il tenersi per mano, non sembrano particolarmente turbate dall'evento. Gaelbhan è l'unico ad aver rivolto la parola al Mangiapietre, ma il litoide non sembra apprezzare questa cosa. Probabilmente perché ha una forma animale, gli sembra sbagliato comunicare utilizzando le parole degli uomini. E tuttavia, per cause di forza maggiore, si piega anche a questo.
    - Pericolo - dice. Una risposta piuttosto laconica.
    Deve essersene reso conto, perché subito dopo aggiunge:
    - Peggio. Arriva.
    Non molto accurata come definizione, ma come avvertimento è abbastanza.
    Siobhàn, intanto, aiuta qualcuno a rimettersi in piedi. Una donna sulla trentina, lunghi capelli neri sporchi, impastati di fango. Le rivolge due occhi di un verde così chiaro da sembrare finto, colmi di paura. Ha l'espressione di chi ha raggiunto il limite di ciò che può sopportare senza rompersi. Pare poter scoppiare in lacrime da un momento all'altro. Quel singolo gesto di cortesia sembra darle forza, in qualche stupido modo. Qualcuno può ancora essere gentile. Sorprendente quanto poco basti per salvare la giornata di qualcuno.

    Quello che se la passa peggio, però, è Raol. Dicono che sapere è potere. A volte, sapere è una gran rottura di coglioni, una preoccupazione ulteriore, un difetto in più. Una responsabilità, se volete. Ecco, questa è una di quelle volte. Perché Raol sa che l'inferno è nei dettagli, e sa anche che la gentilezza di Siobhàn non salverà quella donna, non da ciò che sta per arrivare. Un flusso di energia sotterranea, violentissima. Avverte le scosse molto prima di chiunque altro, anche del Mangiapietra. Sono minime, ma rivelano la natura di ciò che le sta smuovendo: magia, e non di quella buona. A breve, erutterà - un'esplosione, una colonna d'energia dirompente, che si lascerà dietro un cratere (e i vostri corpi carbonizzati, anche). Perché voi siete proprio lì, sopra il nodo. Pessimo tempismo, ragazzi.


    La prova è un successo critico e vi offre quindi la possibilità di scegliere come affrontare la situazione: sta per esplodervi un vulcano di energia corrotta sotto al culo. Avete circa un turno di tempo per prendere delle contromisure. Ci vediamo in supporto, così mi dite cosa volete fare :3

    Termine per postare: 28 Giugno, ore 23.00.


    Edited by vøx - 24/6/2023, 12:03
     
    .
  6.     +3    
     
    .
    Avatar


    Group
    Collaboratore
    Posts
    722
    Reputation
    +384

    Status
    Anonymous
    [LQS] picatrix ~ resiste un segreto


    Esattamente come volevasi dimostrare, quando c'era qualcosa che poteva andare storto, lo faceva in maniera magnifica. L'elari ascoltò le parole forzate della volpe, ma da poco più in là una voce ben diversa gli lasciò spazio ad un paio di specifiche in più. Specifiche che misero in allerta i sensi di Gaelbhan, che senza perdere tempo manifestò le sfere gemelle, le quali iniziarono ad orbitargli attorno. Controllò il suo respiro, concentrandolo e cercando di capire come poteva cambiare qualcosa. Poteva proteggerli tutti, ma non avrebbe aiutato molto con l'avere un percorso da fare comodamente. Questo lasciava un'altra possibilità: spostare l'eruzione di magia da un'altra parte. Si mise subito al lavoro, cercando il nodo. La sua magia era più istintiva che dovuta a studio, ma gli elementi di supporto aveva dovuto svilupparli, il che lo aveva costretto ad imparare la teoria magica, con un bagaglio di vantaggi collaterali utili in momenti come questi. Tocca il nodo con la sua energia, iniziando a smuoverlo, e le scintille iniziano a contornargli i vestiti ed il corpo. Avrebbe fatto da solo, non sarebbe stata la prima volta, ma il guerriero riuscì a calmare il qurashi, il quale svelò di poterci fare qualcosa. Sentendo di sfuggita anche le parole delle bambine e del suddetto guerriero, Gaelbhan prese l'iniziativa di divergere una parte della sua attenzione. - Non c'è bisogno di scappare se state fermi dove siete. - Mentre lo dice fa un cenno al qurashi. - Devierò l'energia, ma non ho intenzione di salvare anche il resto del posto, mi basta la strada per andare avanti. - Sorride, poi torna a concentrarsi e oltre a guidare la sua energia, incanala nella giusta direzione anche quella dell'aiutante. Lo sforzo non è indifferente, ma sarebbe stato sicuramente peggiore senza un aiuto. Spostare tutta quell'energia non è semplice, ma a lui non interessa salvare tutto, gli basta non bloccare la strada e non farsela esplodere sotto i piedi. Rispetto alla violenza del suo aspetto esterno il modo in cui manipola l'energia è preciso, praticamente millimetrico, mentre cerca di non far velocizzare l'evento. A dirla tutta, gli sembrava anche troppo facile, e con un attimo di concentrazione in più era riuscito a capire anche perchè: qualcuno stava indirizzando la sua energia così come lui faceva con quella del qurashi. Digrignò i denti, che al di fuori avrebbe potuto segnare un gesto di sforzo, frustrato, ma non può distrarsi senza fare danni.
    Lo sforzo frutta, perchè pure se avrebbe potuto spostarlo di più magari, sicuramente ci avrebbe messo più tempo di quello che aveva.
    L'energia scoppia in tutta la sua potenza a qualche centinaia di metri dal gruppo, spaccando il terreno e lasciando una colonna energetica gigante correre verso il cielo, mentre quasi tutti nel gruppo cadono gambe all'aria.
    Gaelbhan si rialza in fretta e furia, le sfere che spariscono dalla vista di tutti, e poi osserva attorno a sé. Non ha intenzione di farsi scappare chi lo ha manipolato, e non può permettersi di farsi cogliere impreparato in momenti del genere. Era stato un aiuto, certo, ma non richiesto e di qualcuno la cui identità non era certo. L'ignoto non era mai stato amico di nessuno, e pronuncia qualcosa a bassa voce, denti stretti. - Sarai bravo, ma non c'è motivo di nasconderti se lo sei così tanto. - Almeno questa era la sua teoria. Rifiutava di credere in qualcuno che aiutava senza motivo, quindi o faceva parte del gruppo, o vi era collegato in qualche modo, o aveva un interesse con qualcuno di loro o con qualcosa che hanno. I buoni samaritani non esistevano, durante l'apocalisse.

    Gaelbhan
    Narrato - Parlato - Pensato - Parlato altrui


    Azioni: Usa 4 Stress per superare una prova da 12 su Arcana per deviare l'energia. (6 Arcana + 4 Stress + 1 Qurashi + 1 Specializzazione: Dominare Elementi)


    Salute: 48
    Energia: 52
    Stress: 7 (11-4)

    Rango: VI
    Notorietà: I

    Riflessi: III
    Tempra: III
    Volontà: IV

    Arcana: VI
    Carisma: VI

    [Specializzazione: Diplomazia, Carisma]
    [Specializzazione: Intimidire; Carisma]
    [Specializzazione: Generare e Combinare Elementi; Arcana]
    [Specializzazione: Dominare Elementi; Arcana]
    [Specializzazione: Individuare Caster; Arcana]

    Abilità Passive:
    Thunder Faelord [Abilità Passive; Testardo - Rigenerazione - Ferocia]
    L'anima dell'Elari è stata in gran parte influenzata dal mana elementale che lo ha invaso, corrompendo la sua natura e il suo carattere originale in ciò che è adesso. Dentro al suo corpo risiede un nucleo elettrico che ha una funzione regolatoria sul mana e che consente al comandante non solo di non sottostare a leggi naturali per evocare saette e lampi, ma di poterli generare senza tempi di attesa. L'organo inoltre assorbe energia dall'esterno e la infonde nel corpo di Gaelbhan, andando a rifornire le sue riserve magiche che impiegheranno più tempo rispetto a quelle altrui ad esaurirsi. Complementare a questa capacità, più usa i suoi poteri, più essi diventano potenti, come se sfogare l'elemento ampliasse la sua potenza.


    Attive Usate: //

    Equipaggiamento:

    Twin Orbs[Arma]
    [Arma Superiore III, Nascosto, Arma Insidiosa II] [Status: Debole (Tempra)]
    Nonostante il suo nucleo interno sia sufficiente per la maggior parte delle attività che richiedano che lui distrugga ciò che ha di fronte, le sfere che ha creato separando due parti del nucleo sono in grado di aumentare la quantità di energia emessa e fornirgli supporto quando canalizza la sua magia. Sono in grado di sparire e ricomparire a comando, ma non sono indistruttibili, per sua sfortuna, visto che ricrearle richiede un dispendio di energia non indifferente. Inoltre, sono estremamente compatibili con i suoi due campi secondari, metallo e magnetismo, permettendo di poter sfruttare la loro amplificazione in ogni momento.



     
    .
  7.     +3    
     
    .
    Avatar


    Group
    Gestore
    Posts
    13,217
    Reputation
    +854

    Status
    Offline
    picatrix ~ resiste un segreto
    #2. restare in piedi


    Per essere un buon sopravvissuto, è bene che tu sappia sempre quali sono i pericoli che il mondo ha deciso di vomitarti contro. Così, il cavaliere di Thalis ha sviluppato negli anni un misterioso sesto senso per le catastrofi. Certo, non si aspetta questa qualità di catastrofe. Una calamità in piena regola, ma d'altronde è l'apocalissi. Già bianco in volto, per un momento assume la consistenza di un fantasma, o magari spera con tutte le sue forze di riuscirci. Perché nessuno vuole essere sulla bocca di un fottuto vulcano di magia che minaccia di eruttare da un momento all'altro.

    Così, per Raol si prospetta l'ombra di un momento difficile: è sul punto di chiedersi perché è così sfortunato. Proprio lui fra tutti. Un catartico momento di autocommiserazione. Che sarebbe anche un'analisi necessaria, a questo punto della sua vita, con più drammi che anni alle spalle. Ma. La situazione è disperata, e non può rimanere incantato in elucubrazioni filosofiche sulla caducità della vita o sulle maledizioni che affliggono la sua stirpe. Dopotutto, importa davvero se in una vita precedente ha fatto uno sgarbo ad una divinità antica particolarmente vendicativa? Certo che no. Il mondo farebbe comunque schifo. Alla fine, c'è solo una cosa sana da fare. Che poi è esattamente quello che Madre Vita vuole tu faccia. Restare in piedi. Oltre le avversità.
    Questo è il flusso di pensieri con cui il cavaliere deve lottare mentre comunica la sua scoperta al gruppo: – Ci sta per eruttare un vulcano di magia sotto il culo.
    Con buona pace del buon lessico e dell'altrimenti garbata oratoria, ma lo dice con tutta la nobilità possibile. D'animo, quantomeno. Stanno per morire tutti: il bel dire è solo un'altra delle molte cose poco importanti. Ma c'è una cosa che di importanza ne avrà molta, ed è la reazione di ciascuno di loro. Qualcosa che vi avvicina molto alla differenza fra la vita (dannata) e la morte (fottuta). Magari nei dettagli si nasconderà qualcosa di buono, questa volta.

    L'occhio vigile di Raol va subito al mangiapietra. Mentre altri si disperano o non hanno alcuna reazione tangibile, la piccola volpe di pietra si muove verso di lui e si accuccia. Che carina, vuole protezione: è anziana, e non molto potente, ma ha una certa indole collaborativa. Cose utili, ma qui serve svoltare.
    Allora, chi altri? Le due giovani pulzelle sembrano apatiche. Un silenzio che fa rumore, quando tutti appaiono disperati. Reagiscono alla notizia come farebbe Raol al menù per la cena. Cosa c'è, oggi? Cavoli. Ah, beh. E per secondo? L'esplosione del mondo. Ah, beh.
    In effetti, poche volte Raol si è sentito così vicino a qualcuno, e così si ripromette di fare loro qualche domanda, se saranno tutti ancora vivi abbastanza da poterlo fare. Ma serve altro, e queste pulzelle stanno occupando troppo del suo tempo. Com'è che quel Qurashi bestemmia? Aspetta. Questa non è disperazione. Non è l'incredulità di chi scopre che sta per morire. È consapevolezza, come quando a ricevere notizia di una malattia incurabile è un medico. Certo, approcciarlo è difficile: poche volte ha sentito un tale metodo e un tale vigore nel buttare giù dai loro altarini tutte le divinità dell'Atlas. Quasi (quasi) gli dispiace interromperlo. Ma deve farlo, e così gli piacerà raccontarlo: compare amico mio vieni qua lo sai che siamo quasi parenti ho un fratello mezzoqurashi papà andava a sirene. Com'è che bestemmi? Ah ne capisci di questa merda? Ah sei un mago? Ma va che storia. Senti bene, un aiutino tu, uno io e vediamo di salvarci.
    Chiude un sorriso smagliante. Il Qurashi si scopre elemento, tuttosommato, valido.
    Qualcuno propone di scappare, e gli occhi di Raol vanno alle ragazzine pelle e ossa e alla donna che è già caduta. Sembra sul punto di prenderli in braccio tutti quanti, rassegnato, quando prende parola l'Elari figlio-del-tuono, che, elegantemente in ritardo come l'intera sua razza ai problemi dell'Atlas, dichiara di avere la soluzione. Il cavaliere tira un sospiro di sollievo e comincia a radunare tutti, mentre la biondina chiede alternative migliori, che attirano solo un suo rassegnato cenno del capo. No, pasticcino. Ci faremo bastare una soluzione all'apocalisse. Proprio all'ultimo, fa anche accucciare Bardo.

    Ed ecco un momento che Raol non dimenticherà. L'eruzione effettivamente avviene, e lui è abbastanza vicino da gustarsela tutta. È anche l'unico che non risente delle scosse della devastazione magica che sta consumandosi, con tutti gli altri che vanno giù. L'importanza di restare in piedi è anche questa: godere di un buono scenario, ogni tanto. C'è una certa soddisfazione che traspare sul viso del cavaliere, lungo la mascella e negli occhi che guardano l'orizzonte. Ed è con questa precisa espressione che comincia ad aiutare tutti gli altri, più garbato con le donne di quanto lo è con gli uomini.
    Quando volete lo rifacciamo. – Dice, fa il simpatico. Non voletegli male: alla fine, la sua è solo una crisi di mezza età.



    Raol.
    Livello: 15

    Salute: Sta bene. [68/68]
    Energia: [52/52]
    Stress: [10/12]

    Competenze: Atletica VII - Carisma VII - Percezione VII - Rango V - Notorietà V
    Difese: Tempra 5+2, Riflessi 5, Volontà 5+2

    Equipaggiamento:
    - Dantalion [Equipaggiamento Semplice] [Armatura Superiore IV, tempra +2 volontà +2] [Nascosto] [Arma Curatrice II] [Sacrificabile (10 pt)] - Attivo, Nascosto.

    Passive:
    - [Rigenerazione]
    - [Generoso]
    - [Custode]
    - [Tenace]
    - [Fortezza]
    - [Specializzazione: Sopravvivere (Natura)]
    - [Specializzazione: Cavalcare (Atletica)]
    - [Specializzazione: Addestrare Animali (Carisma)]
    - [Specializzazione: Compiere Prodezze (Atletica)]

    Attive:
    N/A

    Riassunto: Una prova senza spesa di carisma da lvl 7 sul Qurashi.
     
    .
  8.      
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Utente
    Posts
    586
    Reputation
    +396

    Status
    Offline


    Quando ti trovi nel centro di una una catastrofe, non hai molto tempo per perderti nei pensieri. E quando agisci senza pensare, è proprio in quel momento che viene fuori la tua vera natura - quello che tu Vuoi, con la V maiuscola. Qualcuno chiede: ce l'ha lo spirito materno Siobhàn? È curioso come le voci della Trama le risultino incomprensibili, per la maggior parte del tempo, come il rumore di fondo che si scopre dopo un po' che si sta ad ascoltare il silenzio. Ma questa voce l'ha sentita chiaramente, in mezzo alle altre. Sembra che stiano giocando. Per rispondere alla domanda, no, non è quello che avrebbe immaginato, ma questo è il riflesso che vede negli occhi verde chiaro. Sente di dover proteggere quella donna e pure gli altri, se non altro per non pensare a quanto abbia bisogno di aiuto lei stessa. Questo è quel che conta, ora, salvarsi la pelle; da qualche parte sarà d'accordo anche l'Orrore Arcano, alle prese con il bosco in subbuglio. E quando il Cavaliere annuncia un disastro anche peggiore, Siobhàn stringe forte la mano alla donna. Andrà tutto bene, le dice, senza lasciar trapelare un'ombra di dubbio. Qualcuno deve pur farlo.

    La gente reagisce alla notizia nei modi più disparati: c'è chi si dispera piangendo, chi si dispera bestemmiando, chi aspetta come se nulla fosse. Ecco, forse quest'ultimo non è proprio il segno di chi se la passa bene. Non si dice che fuori è sempre meglio che dentro? E così, attratta come una calamita per la curiosità, Siobhàn si gira a controllare le ragazzine, quelle che si tengono per mano; chiede loro se stanno bene, se sono in grado di scappare dovesse presentarsi l'occasione. Loro le sorridono.
    «Tutto bene» delle due parla soltanto la mezzagalzani. «Volete... Correre?»
    Gaelbhan se ne viene fuori con un piano. Uno che richiede di stare fermi sul posto e, in sostanza, fidarsi ciecamente di lui. Tutt'altro che semplice. A Siobhàn prudono le mani, si guarda intorno nervosamente, vorrebbe fare qualcosa. Ed è allora che, nel mezzo di un vortice di tensione, vede qualcosa ai piedi della ragazzina umana. Qualcosa che non si trova realmente lì. Un... topo? Una forma che guizza dietro le sue scarpe, la coda come un filo che la strega si ripromette di non seguire. Ma poi lo fa lo stesso. Riavvolge il filo rosso e si scopre in un posto buio. Questo è ciò che riesci a vedere, dice la Trama.

    ˙ouɐddɐɔs ǝuızzɐƃɐɹ ǝl ˙ǝɔıp '"ɐıʌ oɯɐıpuɐ"
    ˙ouɐɯ ɹǝd ɐɹʇlɐ,l ǝpuǝɹd ǝnƃuɐsozzǝɯ ɐl
    ˙ǝsǝɹdɹos olos ˙ǝʇnıɔɐıdsıp ouǝɯɯǝu ǝ 'ǝʇɐdnɔɔoǝɹd ouɐɹqɯǝs uou ˙oızuǝlıs uı ouuɐʇs 'ouɐpɹɐnƃ ıl ǝuızzɐƃɐɹ ǝnp ǝl ˙olɹǝƃunıƃƃɐɹ ɹǝd ɐʇs oɹʇlɐ,l 'oʇɹoɯ è oun ˙ǝıɹǝɔɐɯ ǝllɐp ıʇlodǝs ıuıɯon ǝnp ouos ıɔ ˙ǝlɐɹʇɐǝʇ ɐıɟɐɹƃouǝɔs ɐun ɐɹqɯǝs 'ìsoɔ olɹǝpǝʌ ɐ ˙ɐsɐɔ ɐun ıp ɐʇɐıɔɔɐɟ ɐl 'oʇɐlloɹɔ oɹnɯ un ıpǝʌ

    ˙ouoɔsıʇʇınbs ǝɥɔ ıdoʇ ıp ǝɹoɯnɹ ˙ɐʇonʌ ısɐnb è ɐllǝpoɔs ɐl ˙opuǝƃuɐıd ɐʇs ˙ossoɹ oɹʇlɐ,l 'oɔuɐıq è oun - ɐɹqɯo,llɐp ouɐssıɟ ɐl ǝɥɔ ıɥɔɔo ǝnp ˙ouƃǝl ıp ɐllǝpoɔs ɐun
    ˙ǝɯıɹɔɐl ˙oınq

    ˙oıɥɔɔǝɹɐd opuǝɹɟɟos ɐʇs ǝɥɔ ıɐs ɐɯ 'odɹoɔ lǝnb ɐıs ıɥɔ ıp ıɐs uou ˙opoɯ ıuƃo uı ouɐsnqɐ ǝu 'ǝlıɔɐɹƃ odɹoɔ un ɐ ouɹoʇuı ouoʌonɯ ıs ıuıɯon ǝnp
    ˙ɐpıɹƃ ˙oınq

    Le gambe sono pesanti. Le sembra che la mano si muova per conto proprio; la vede chiudersi intorno al collo della borraccia, ma non è ancora la sua. Beve un gran sorso, l'acqua scende giù per la gola e risveglia le viscere. Quando Siobhàn è tornata in sé, la prima cosa che fa è chiedersi per quanto tempo se ne sia andata. Non molto, a giudicare da quelli che ha intorno. L'unica cosa che è cambiata è che il qurashi ha smesso di bestemmiare. Cerca lo sguardo della ragazzina umana: gli occhi hanno la stessa forma di quelli che ha visto nel sogno, ma i colori sono diversi.
    «Voi... Siete sopravvissute» dice a lei e all'amica, recuperando gli stralci della loro storia. Lo ha avvertito sulla sua pelle, un dolore che ti congela. Che ti rende indifferente.
    «E lo farete ancora, non è vero?»
    Tuttavia il futuro è difficile a dirsi e neanche loro, a dire il vero, sembrano poi così convinte di potercela fare. Non deve sorprendere che per qualcuno il pensiero di sopravvivere passi in secondo piano, anche con un disastro naturale alle porte. Questo Siobhàn lo può capire, anche se la situazione comanda un tutt'altro grado di urgenza. Se avete un'idea migliore, dice, ora è il momento. Ma forse sta leggendo troppo tra le righe della Trama, che non è mai stata semplice da interpretare, perché le ragazzine la guardano stralunate; non si capacitano che le ritenga in grado di proporre qualcosa, di avere un potere in grado di salvare tutti quanti. E siccome anche gli altri fanno cenno di no col capo, il gruppo si raccoglie dietro ai maghi. Non tocca che fidarsi. Da ultimo, Siobhàn socchiude gli occhi e si copre le orecchie. Cerca traccia dell'Orrore Arcano, ne avverte l'odore oltre il sentiero. Va' avanti, gli suggerisce. Corri, fa' in fretta. Sparisci. Questo è il meglio che possiamo fare.

    La terra trema una seconda volta, questa volta più forte. Siobhàn cade e lo fa male; se domani si sveglierà ancora, scoprirà uno o due lividi alle gambe. E poi una colonna di energia grezza e luminosa schizza nel cielo, cambiando per sempre un pezzo di Moraive. Accade tutto nel giro di poco, forse come l'abbaglio che avevano intravisto prima, nella lunga distanza. È uno spettacolo magnifico e terribile, uno che non si può raccontare a parole ma che, dopo averne preso parte, non si riuscirà a dimenticare. Quando tutto è finito, Siobhàn si scopre a piangere. Fuori è meglio che dentro, ora è tutto più chiaro. Ha lo sguardo perso sopra la linea del bosco, verso l'orizzonte, e non ha intenzione di rialzarsi. Almeno non subito, quando il Cavaliere le offre la mano. Tende le orecchie alla preghiera dei parnavi e due parole, nella sua lingua, le sussurra pure lei. Quando tutto è finito, cerca l'attenzione del suo compagno di viaggio, se così lo può considerare.
    «Gaelbhan!» si asciuga il volto, lo chiama a voce alta.
    «Che cazzo è stato quello?»
    È uno strano modo di dire grazie, ma per ora dovrà farselo bastare.


    SPOILER (click to view)
    SIOBHÀN

    Salute 40 Energia 64 Stress 7
    Ferite -
    Status -

    RTV 5 1 5
    Percezione VI Carisma VI Arcana II Furtività IV
    Influenza V

    Specializzazioni
    • chiaroveggenza

    Abilità passive
    • colpo di genio,
    • aura malefica (paralisi) su volontà

    Artefatti
    • borsa dei feticci: gioco sporco II: paralisi e22; equipaggiamento superiore, carisma su volontà
    • orrore arcano: arma superiore II, carisma su tempra (nascosto)

    Abilità pertinenti e riassunto delle azioni
    Supera una prova di Chiaroveggenza a 12, spendendo 4 punti stress e utilizzando il bonus +2 derivato dalla specializzazione. Non si sa a che pro.


     
    .
  9.     +2    
     
    .
    Avatar


    Group
    Gestore
    Posts
    2,668
    Reputation
    +1,186
    Location
    mnemonia

    Status
    Offline
    Restare in piedi. A pensarci, è un concetto piuttosto semplice, è quello che tutti fanno (o cercano di fare) nella propria esistenza - in senso metaforico e non. Com'è allora che una cosa tanto banale può assumere tratti così suggestivi? Deve avere qualcosa a che fare con la fermezza, concetto astratto di altissimo tenore concettualmente legata al coraggio e all'integrità. Si chiede ai soldati di tenere il proprio posto, di non cedere terreno, di non piegarsi. Rimanere in piedi. Come un pilastro che sorregge, un'egida posta a difesa. Per questo, quando il mondo trema e minaccia di crollare, e tutti cadono in ginocchio - un po' per la scossa, un po' perché la paura fa venire la tremarella - ecco che spicca chi riesce a rimanere in piedi. Così, chi ha un minimo di conoscenza della magia guarda a Gaelbhan, che ha salvato il gruppo. Chi non può rendersene conto, osserva Raol, e il suo rimanere imperturbabile in mezzo a quel bailamme. Le due ragazzine si lasciano sfuggire un lungo sguardo di ammirazione. Come si dice? Un re muore in piedi.
    Il mondo si ferma per un istante.

    I due parnavi smettono di pregare, si rimettono in piedi. Il bambino si rimette a piangere, la madre prova a consolarlo. Siobhàn ringrazia Gaelbhan a modo suo, mentre il qurashi gli rivolge uno sguardo stralunato - anche lui ha sentito qualcosa guidarlo, e crede che si tratti dell'elari. Il mondo ricomincia a scorrere, e lo fa nella maniera più cruda possibile. Il mangiapietre si rimette sulle sue zampe, agita la coda verso Raol, come a voler attirare la sua attenzione: hai sentito anche tu?. Domanda silenziosa, ma la risposta è sì: hai sentito anche tu. Stanno arrivando nuove scosse, e l'energia del sottosuolo sembra essere impazzita, si muove in ogni direzione, cercando un punto di sfogo. Siete sopra un nodo, questo è chiaro, ma perché c'è un nodo proprio lì?
    Il qurashi si avvicina a Gaelbhan.
    - Sei stato tu? - domanda. Non ha capito, a dispetto di ciò che l'elari ha detto. Per quanto capace con la magia grezza, non sembra essere troppo sveglio, né un mago raffinato. Probabilmente si tratta di un talento naturale che non ha avuto modo di affinarsi. Lo hai capito da come ti ha aiutato: non c'era grazia in quel modo di gestire l'energia, solo molta forza. Più pragmatico che elegante. Non un cattivo elemento, comunque.

    La nuova scossa arriva prima che tutti siano riusciti a rimettersi in piedi, ma non è così forte come l'ultima. E poi ne arrivano altre, che si confondono in una serie più lunga. E Raol sente che sta per succedere di nuovo, e stavolta lo capiscono anche Siobhàn e Gaelbhan (che ormai ha capito come trattare la magia sotterranea). E poi le vedete: altre tre colonne di luce che salgono intorno a voi, facendo brillare il cielo del Moraive fino a estinguersi. La terra trema, poi si spezza. Vedete la fenditura camminare intorno a voi, quasi raggiungervi, scartare, accartocciarsi. Poi un'ultima scossa, e il mondo che si dimentica di esistere per sostenervi, e tutto si sgretola, e voi avvertite quella sensazione di vertigine che si ha di notte, quando si sogna di cadere. Solo che voi state cadendo davvero, attorniati da un tripudio di polvere, pietrisco, rocce frantumate e oscurità. Non c'è più mondo, sotto di voi.
    Com'era quella storia? Un re muore in piedi, uh?


    Bello questo gioco in cui si cade a ogni turno, vero?
    A questo giro, la prova non può farlo uno solo: dovete farne una a testa. Potete farla di Atletica (6-7-8) o di Arcana (6-7-8).
    Il vostro problema è: ognuna di queste prove vale solo per salvare voi stessi; per ogni ulteriore membro del gruppo che provate a salvare, la prova richiede un +1.
    Potete svolgere la prova in post. Nel farlo, dichiarate anche se la fate solo per voi o se puntata a salvare anche altri (nel caso, quanti di loro).

    Termine per postare: 30 Giugno, ore 23.00.
     
    .
  10.     +1    
     
    .
    Avatar


    Group
    Gestore
    Posts
    13,217
    Reputation
    +854

    Status
    Offline
    picatrix ~ resiste un segreto
    #3. stare attenti


    Una manciata di secondi. È questo il tempo che ha Raol per spremere le meningi e interrogarsi su cosa fare adesso, e che passa a incrociare gli occhi di tutti, comprese le ragazzine, cui rivolge una singola buona arcata delle sue labbra, perché un sorriso intero avrebbe tirato troppe rughe, e quelle ragnatele devono starsene lontane da lui. O finiranno presto per fare il paio con quelle nelle sue mutande. Ma al di là di questi impulsi sessuali da fine del mondo, sta interrogandosi, Raol, su cosa succede dopo un terremoto di quelle proporzioni. Insomma, c'è un sacco di magia che è fuoriuscita troppo vicino a loro, e quella da qualche parte doveva pur stare. Qualcos'altro prenderà il suo posto, e sarà allora la volta di scosse di assestamento. O peggio. L'alternativa lo blocca sul posto. Non è davvero la coda del mangiapietra a distrarlo per prima, ma lui dimentica la posa plastica solo quando la vede dondolare. Un cenno d'intesa è sufficiente. Sì, sta accadendo ancora. Proprio adesso. E non sarà piacevole.

    Ricomincia. – Dice. Poi, ecco che Padre Terra riprende a scoreggiare. Alcuni hanno il coraggio di essere sorpresi. Lui, addirittura quello di essere offeso. Dopotutto è lui stesso ad averlo chiesto, no? Facciamolo ancora! Mica qualcuno gli ha detto di no. Forse Padre Terra ha sentito e ha voluto farlo piegare. No, sussurra il nostro, non ancora.
    Allora perché anche Raol ha gli occhi sorpresi e veste un'espressione così tesa, con buona pace delle ragnatele? Semplicemente, non ha pensato (ancora) poteva capitare così presto. Bisogna stare attenti ai propri desideri. Qualche volta possono tornare indietro per prenderti a calci. Raol lo sa, adesso un pizzico meglio di prima. Ma non basta. C'è dell'altro.
    Questa volta non ci sono domande scomode ad annunciare la catastrofe.
    Ancora, là. E là. E... – "e quante cazzo sono", è il pensiero del cavaliere, mentre indica le colonne di luce una ad una, e ricorda al momento giusto di darsi un contegno. E lo stesso impreca, mentre lo scenario che lo aveva tanto incantato va in pezzi. Come la terra attorno a lui. E poi al di sotto.
    Cade. E con lui le persone attorno a lui. Piovono tutti, ingurgitati da Padre Terra. Le divinità non sono mai clementi. Anche quando non esistono più. Gli uomini e i mortali possono fare due cose: chiudere gli occhi, e aspettare di essere sepolti. Oggi è più facile di altri giorni: sono già dentro la terra. Oppure... oppure fare quello che fa Raol.

    Il primo tenativo è fallimentare. Ha messo troppa forza. Non è un esempio che qualcuno dovrebbe imitare, questo: il lembetto di terra su cui ha premuto è andato in frantumi. Fortuna che è pesante: cade più veloce degli altri. Ah, ecco una superficie nuova con cui fare esperimenti. Regge? Abbastanza. Allora riproviamo. A fare cosa? Beh, a volare. Più o meno. E salvarli, caricandoseli tutti sulle spalle.
    Quella di Raol non è solo forza fisica, o sarebbe uno sprovveduto e finirebbe culo all'aria, che è comunque sempre una possibilità concreta, anche quando di concreto attorno a lui non c'è più nulla. È sensibilità anormale, e una disumana dose di coraggio mascherata da incoscienza. Non c'è una fibra del suo corpo che non muova come vuole lui, o quasi - la perfezione è lontana, e forse per lui non è più raggiungibile, vista l'età. Ma può andarci vicino, forse perché le fibre del corpo se le è strappate tutte almeno una volta, quindi le conosce una ad una e sa a cosa servono. Da bravo sopravvissuto ha scalciato più di tutti per la sua vita. E in questa vita, ha forse imparato cose che alle altre persone sfuggono. Storie come muscoli in parti improbabili del corpo che possono essere allenati e cose del genere. Misteriosi poteri interi che sviluppano muscoli. E dove non ci sono, come crearli. Ecco, proprio ora. Il principio di un Miracolo.
    Raol salta. Da un lembetto di terra in frantumi a un altro, volteggiando nell'apocalisse. Quello che fa si chiama "mandare affanculo le regole della fisica". Più in generale, di questo mondo. Perché? A sentire lui, perché sono sbagliate. E chi può dargli torto? Atlas è una merda.

    L'atteraggio? Eh, mica si può stare attenti a tutto. Morire in piedi, però... magari gli varrebbe una ballata...



    Raol.
    Livello: 15

    Salute: Sta bene. [68/68]
    Energia: [52/52]
    Stress: [5/12]

    Competenze: Atletica VII - Carisma VII - Percezione VII - Rango V - Notorietà V
    Difese: Tempra 5+2, Riflessi 5, Volontà 5+2

    Equipaggiamento:
    - Dantalion [Equipaggiamento Semplice] [Armatura Superiore IV, tempra +2 volontà +2] [Nascosto] [Arma Curatrice II] [Sacrificabile (10 pt)] - Attivo, Nascosto.

    Passive:
    - [Rigenerazione]
    - [Generoso]
    - [Custode]
    - [Tenace]
    - [Fortezza]
    - [Specializzazione: Sopravvivere (Natura)]
    - [Specializzazione: Cavalcare (Atletica)]
    - [Specializzazione: Addestrare Animali (Carisma)]
    - [Specializzazione: Compiere Prodezze (Atletica)]

    Attive:
    N/A

    Riassunto: Raol effettua una prova di Atletica per salvare quanta più gente possibile, spendendo 5 stress e appellandosi alla specializzazione "Compiere Prodezze" (che da direttive diventa un +2), per svolgere la prova da 8. La lista dei png a cui dà priorità è la seguente: Cavallo-Mangiapietra-Loli(both)-Mamma e Babbo.
     
    .
  11.     +2    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Utente
    Posts
    586
    Reputation
    +396

    Status
    Offline


    Un'altra regola magica che devi sapere è che non c'è mai due senza tre: per questo la terra trema ancora. E poi il tre è un numero talmente bello che non smette più di tremare, fino al punto da spezzarsi. Per questo Siobhàn, che si era appena rialzata, cade ancora, ma questa volta è il sentiero sotto i piedi a mancarle. Tutto precipita, gli appigli si frantumano sotto la presa, il tempo si dilata. Ogni piccola cosa conta, ora, e i problemi più piccoli si trasformano in grossi rimpianti. Ad esempio: perché non si è preoccupata di parlare prima con questa gente? Di conoscere le loro storie? Per quanto si dica che si muore soli, forse Siobhàn si sentirebbe meno sola insieme a qualcuno di cui ricorda il nome. Solo un po' meno, quello che basta. La solitudine è una brutta bestia.

    Scorre dell'altro tempo, una quantità talmente piccola da non potersi misurare. Guardali, ognuno cerca di fare del suo meglio prima della fine. Il meglio della strega è un brivido che brulica dietro la testa, le scioglie i capelli: un nodo di energia pallida che le si arrampica sulla spalla e corre lungo il braccio destro, fino a raggiungere le dita. Una forza grezza e senza disciplina, che non le permette di fare davvero niente. Soltanto dei lapilli di luce, come i segnali degli insetti che si affievoliscono quando viene la notte. Per questo si arrende all'oscurità di sotto. Ed è lì che, a ben vedere nella forma del pietrisco e dei corpi in caduta, le sembra di scorgere una grossa tela - la moltitudine di occhi della Trama. È un peccato, dice. La prende in giro in una lingua che non ha alcuna voce. Avresti dovuto farti trovare preparata. Il tuo peggior difetto, Siobhàn, è che non hai ancora imparato ad aspettarti il peggio. Così gira il mondo. È troppo tardi? - chiede lei. Lo farò da ora in poi. Aiutami questa volta - e io ti aiuterò a concludere questa storia come vorrai tu. La Trama non ha nient'altro da dire.

    I lacci del bagaglio non hanno retto e il contenuto si sparpaglia sotto i suoi occhi - come gli ingredienti in disordine di una zuppa primordiale. E la magia se la prende con il primo oggetto che le capita per le mani. Il pentolino d'ottone. Come per scherzo, sotto la corrente di energia arcana il suo fondo si tira e si espande, a dismisura fino a coprire ogni spiraglio di luce. La pentola è animata dal controsenso, sorretta da una preghiera e poco più. È un'anomalia nella storia. Ed è diventata in men che non si dica tanto grande da proteggerli tutti, o così si spera, la strega e i suoi compagni di viaggio: il pietrisco gratta contro il materiale ruvido, i massi più grandi ne intaccano la superficie. Ora la pentola vira pericolosamente, come farebbe tra le mani di un cuoco che cerca di salvare la frittata a mezz'aria. E Siobhàn vuole provare ad aggrapparsi all'occasione, cerca la presa sul manico. Un capitombolo dopo e potrebbe essere dentro, al riparo su un'arca che scende - piano, ma neanche troppo - verso la profondità dell'abisso. E poi c'è il moccioso, quello che grida e si dispera, che ci capisce meno di tutti gli altri; via, dentro. Tutti a bordo di una nave dall'odore dolciastro, che non si sa se è soffritto o zucchero e avena. Incrocia solo le dita, che non sia la loro tomba. Prega che atterri da qualche parte.


    SPOILER (click to view)
    SIOBHÀN

    Salute 40 Energia 64 Stress 2
    Ferite -
    Status -

    RTV 5 1 5
    Percezione VI Carisma VI Arcana II Furtività IV
    Influenza V

    Specializzazioni
    • chiaroveggenza

    Abilità passive
    colpo di genio,
    • aura malefica (paralisi) su volontà

    Artefatti
    • borsa dei feticci: gioco sporco II: paralisi e22; equipaggiamento superiore, carisma su volontà
    • orrore arcano: arma superiore II, carisma su tempra (nascosto)

    Abilità pertinenti e riassunto delle azioni
    Spende 5 punti stress per superare la prova di Arcana a 7. Utilizza Colpo di genio per ottenere un +1, allo scopo di salvare il moccioso.


     
    .
  12.      
     
    .
    Avatar


    Group
    Collaboratore
    Posts
    722
    Reputation
    +384

    Status
    Anonymous
    [LQS] picatrix ~ resiste un segreto


    Gaelbhan guarda il qurashi, e quella domanda lo irrita. Gli risponde lo stesso, però. - Hai presente quello che ho fatto con te? - Lo sa che ha capito, perchè non glielo avrebbe spiegato. Si sarebbe dovuto far bastare quella spiegazione, perchè l'aveva data solo in virtù del fatto che si era dimostrato utile. - Qualcuno è riuscito a farlo a me. - La rabbia sopita in quelle parole è facilmente assimilabile anche da chi non s'intende di emozioni. Solo dopo volge l'attenzione a Siobhan, quando sembrava essersi data un contegno. - Un'eruzione magica. - Le dice l'ovvio, ed è probabilmente chiaro anche a lei, ma rende chiaro che se non lo spiega, è perchè o non è necessario, o perchè non lo sa.
    Avrebbe voluto dedicare più tempo a cercare chi lo aveva manipolato, ma la Quinta non aveva intenzione di lasciargli tregua. Il terreno vibra con forza, forse meno della prima volta, ma sicuramente con più insistenza, infine altre colonne di luce si innalzano da esso, spaccandolo in mille pezzi. Gaelbhan si morde il labbro inferiore, anticipando ciò che successe attimi dopo. La sensazione del cadere nel vuoto la odiava, non poteva essere fuori dal suo controllo. Di fatto, non lo era. Incurante degli altri, fissò l'energia del qurashi come punto di aggancio per la sua, mentre due cubi di polvere metallica si compattano attorno alle due figure. Siobhan e il cavaliere erano perfettamente in grado di proteggersi da soli, ma anche se così non fosse, non erano affar suo. Lui, il qurashi, poteva usarlo molto facilmente invece, il che lo rendeva un ottimo elemento da proteggere. Le bambine sembravano utili proprio come ciò che erano, bambini, la famiglia non gli dava un'impressione diversa, i parnavi erano buoni solo a starnazzare preghiere a qualcuno che non li avrebbe ascoltati, mentre l'unica con un briciolo di cervello poteva essere la volpe-hederato, che aveva deciso di cercare rifugio presso il cavaliere di sua sponte.
    La magia del metallo con cui si era avvolto era estremamente solida, e con il suo controllo del magnetismo avrebbe potuto regolare la sua caduta. Non importava atterrare delicatamente, bastava toccare terra senza sfracellarsi al suolo.
    Il problema rimaneva comunque capire dove sarebbero atterrati, perchè nel sottosuolo non c'era solo terreno. Quelle colonne di luce saranno venute da qualche parte, in fondo, il che era estremamente problematico. Se fossero finiti esattamente sopra la loro origine, non sarebbe finita bene per nessuno.
    È a quel punto del ragionamento che si chiede se forse fosse lì chi aveva incanalato la sua energia, e perchè avrebbe dovuto farlo se poi avrebbe fatto accadere il resto. Una prova di qualche genere, forse? Un gioco malato, o un caso? Non gli era ancora dato saperlo, ma lo avrebbe scoperto. Non era molto contento, ed era ovvio.


    Gaelbhan
    Narrato - Parlato - Pensato - Parlato altrui


    Azioni: Usa 3 Stress per superare la prova di Arcana a 9 (8 + 1 per il qurashi)


    Salute: 48
    Energia: 52
    Stress: 4 (7-3)

    Rango: VI
    Notorietà: I

    Riflessi: III
    Tempra: III
    Volontà: IV

    Arcana: VI
    Carisma: VI

    [Specializzazione: Diplomazia, Carisma]
    [Specializzazione: Intimidire; Carisma]
    [Specializzazione: Generare e Combinare Elementi; Arcana]
    [Specializzazione: Dominare Elementi; Arcana]
    [Specializzazione: Individuare Caster; Arcana]

    Abilità Passive:
    Thunder Faelord [Abilità Passive; Testardo - Rigenerazione - Ferocia]
    L'anima dell'Elari è stata in gran parte influenzata dal mana elementale che lo ha invaso, corrompendo la sua natura e il suo carattere originale in ciò che è adesso. Dentro al suo corpo risiede un nucleo elettrico che ha una funzione regolatoria sul mana e che consente al comandante non solo di non sottostare a leggi naturali per evocare saette e lampi, ma di poterli generare senza tempi di attesa. L'organo inoltre assorbe energia dall'esterno e la infonde nel corpo di Gaelbhan, andando a rifornire le sue riserve magiche che impiegheranno più tempo rispetto a quelle altrui ad esaurirsi. Complementare a questa capacità, più usa i suoi poteri, più essi diventano potenti, come se sfogare l'elemento ampliasse la sua potenza.


    Attive Usate: //

    Equipaggiamento:

    Twin Orbs[Arma]
    [Arma Superiore III, Nascosto, Arma Insidiosa II] [Status: Debole (Tempra)]
    Nonostante il suo nucleo interno sia sufficiente per la maggior parte delle attività che richiedano che lui distrugga ciò che ha di fronte, le sfere che ha creato separando due parti del nucleo sono in grado di aumentare la quantità di energia emessa e fornirgli supporto quando canalizza la sua magia. Sono in grado di sparire e ricomparire a comando, ma non sono indistruttibili, per sua sfortuna, visto che ricrearle richiede un dispendio di energia non indifferente. Inoltre, sono estremamente compatibili con i suoi due campi secondari, metallo e magnetismo, permettendo di poter sfruttare la loro amplificazione in ogni momento.



     
    .
  13.     +4    
     
    .
    Avatar


    Group
    Gestore
    Posts
    2,668
    Reputation
    +1,186
    Location
    mnemonia

    Status
    Offline
    Iniziate a cadere, ma tanto ormai sta diventando un vizio, quindi siete piuttosto bravi a farlo. Prima che possiate scoprire come andrà a finire, però, ci sono paio di cose che occorre che sappiate. Sono cose che accadono in pochi istanti, più che altro delle sensazioni racchiuse in quel breve lasso di tempo che è la vostra caduta.
    Cominciamo da Siobhàn, la nostra sensitiva con l'orso al guinzaglio: l'attimo in cui riesci a mettere il bambino in pentola - espressione equivoca, se mai ne fu usata una - corrisponde all'ultimo momento della caduta in cui sei davvero te stessa. I secondi successivi sono occupati da una visione - una visione che non volevi, che non hai chiesto. Interessante, vero? A volte fai delle domande che non hanno risposte, e a volte ottieni risposte senza aver posto alcuna domanda. La Trama è viva e decide per sé. A volte, decide anche per te.

    Uno strappo, una luce nera che squarcia il bianco, come un mondo al contrario. Un serpente avvolto attorno a un uovo troppo grande perché possa avvolgerlo interamente con le sue spire. Poi l'uovo si rompe, e ne vengono fuori due piccole sfere: una rossa, vibrante, e una azzurra, placida. Le due sfere si avvicinando, si sfiorano, si uniscono, diventando un unico monito luminoso e purpureo.

    Poi c'è il tonfo, l'impatto con il terreno. La visione si spezza, qualunque cosa volesse significare. Sei di nuovo sola, in compagnia di un sacco di gente che dipende (anche) da te.
    Per Gaelbhan è diverso: cadendo si occupa solo del qurashi, solo di chi è utile e potrebbe non cavarsela da solo. La cosa è divertente, di per sé. Quello che avverti mentre la terra vi inghiotte potrebbe anche irritarti. C'è qualcosa, lì sotto. Non sapresti dire precisamente cosa, ma riconosci quel tipo di magia: ha la stessa natura di quella che ti ha "usato" in precedenza. Non c'è precisamente una traccia, è più una sensazione.

    Infine Raol. Il grande, intrepido Raol. L'uomo che è rimasto in piedi. Mentre ti fai in quattro per caricarti quanta più gente possibile sulle spalle (incluso un cavallo, che non è certo cosa di tutti i giorni), avverti una presenza, giù nell'abisso. Non sarete soli, te ne rendi conto subito. Se non altro, avrai altre occasioni per riempirti di gloria, perché state andando a cacciarvi in un grosso guaio. Queste cose ormai le riconosci a pelle.
    Questo è quanto. Queste sono le vostre sensazioni.
    Continuate a cadere, fino all'impatto.

    Ci vuole qualche momento perché i vostri occhi si abituino alla penombra e alla sorpresa della caduta, a quella sensazione di vertigine, e soprattutto all'essere sopravvissuti - e in maniera inusuale. A parte Gaelbhan e il qurashi che gli sta di fianco - e che lo ringrazia inchinandosi - gli altri puzzano tutti di zuppa d'avena, ma sono vivi. Beh, quasi tutti. Dei parnavi, di cui nessuno di voi si è occupato, non v'è traccia - se non qualche piuma sporca di sangue qui e lì. Potrebbero essere finiti sotto il cumulo di rocce su cui è rimbalzata la magica marmitta prima di arrivare al suolo. Non potete esserne certi, ma a quanto pare non mancheranno a nessuno.
    Alla sorpresa iniziale segue l'euforia: tutti tirano un respiro di sollievo e si profondono in ringraziamenti entusiasti. La donna abbraccia Siobhàn che le ha salvato il marmocchio, l'uomo abbraccia Raol che gli ha salvato la famiglia, le due ragazzine si abbracciano fra loro e si mettono accanto al fu Campione del gelo. Solo il litoide dal corpo di volpe sembra poco interessato ai festeggiamenti. Non prendetelo per un ingrato, non lo è. Si tratta di curiosità, e insieme di preoccupazione. Sì, perché mentre voi festeggiate succedono due cose.
    La prima, è che il Mangiapietra si accorge di un punto luminoso, una piccola sfera sospesa attorniata dalle stesse opalescenze che avete ammirato nelle colonne di luce che hanno spezzato il Moraive intorno a voi. E, vedendola, vi si avvicina scodinzolando.
    La seconda, e forse più importante, è che la terra sopra di voi si richiude, come se reagisse a un comando preciso. Ha mangiato, è sazia, può serrare le proprie fauci.
    In mezzo ci siete voi, e il vostro gruppo che è stato appena decurtato di due membri, all'interno di una specie di grotta almeno quindici metri sottoterra. Una spelonca piuttosto piccola in ampiezza, ma dal soffitto tanto alto che non riuscite a scorgerlo.
    Quando la terra si chiude sopra di voi, c'è un ultimo dettaglio che vi salta all'occhio, e che prima non si riusciva a scorgere: dalla sfera luminosa e sospesa, si diparte un filamento sottile come la bava di un ragno, che la collega fino alla parete di roccia, quattro o cinque metri alla vostra destra.
    Siete finiti in trappola, a quanto pare.


    Ottima prova! Rip per i pennuti, ma pazienza. Non si possono mica salvare tutti.
    Ci vediamo in supporto, così mi dite cosa vi va di fare.

    Termine per postare: 2 Luglio, ore 23.00.


    Edited by vøx - 26/6/2023, 20:42
     
    .
  14.     +2    
     
    .
    Avatar


    Group
    Collaboratore
    Posts
    722
    Reputation
    +384

    Status
    Anonymous
    [LQS] picatrix ~ resiste un segreto


    Gaelbhan sentì di nuovo quell'energia familiare, e la sua rabbia minacciò di fargli scagliare una saetta contro un muro per cercare di tirarlo giù con tutto il resto. Si contenne però, portando interi al suolo sia sé stesso che il qurashi, il quale non perse tempo nel ringraziare con un inchino. Gaelbhan annuì, pur sembrando evidentemente disinteressato e, soprattutto, sovrappensiero.
    Si guardò attorno, contando quanti fossero sopravvissuti. - Non sprecate troppe energie. - Lo dichiarò senza scrupoli, prima di passare ad osservare l'ambiente attorno a loro. La sfera luminosa era un nodo, e ne sapeva qualcosa a riguardo. Un filo di energia la collegava probabilmente ad un altro nodo della rete, o alla fonte principale di energia, il che significava che seguirla era un'opportunità tanto quanto un pericolo. Avrebbe voluto dare la colpa di quel disastro a chi lo aveva manipolato, ma era abbastanza ovvio che non si trattasse dello stesso tipo di magia, il che significava che i pericoli erano due. Provò a capire qualcosa di più, ma si accorse che capire qualcosa di più su un nodo non era fattibile senza una conoscenza dei meccanismi interni delle leggi naturali. In parole povere, la conoscenza di un dio.
    Distratto, non si accorse che mentre Siobhàn accendeva una luce con quella conoscenza arcana che aveva, il nodo iniziò a reagire in maniera sempre più instabile. Stava per cercare di spegnerlo forzatamente quando sembra farlo di sua sponte. Poi arrivarono le parole di Raol, che dice loro che non sembrano essere soli, quando eppure lo sembrano estremamente.
    Osservò con calma tutto ciò che successe nel gruppo per il tempo necessario a ragionare su quello che stava accadendo. Il soffitto della grotta si era chiuso sopra di loro, il muro che il guerriero aveva provato a sfondare continuava a rigenerarsi, i parnavi erano spariti, presumibilmente morti sotto le macerie, e la caverna non sembra naturale, quantomeno nel pezzo dove erano chiusi loro.
    L'ultimo indizio venne da una prodezza di Siobhàn, che dopo aver esaminato la grotta e il suo pavimento, decise di camminarci sopra, azione che generò una reazione dal cerchio di terra che decide di prendersela e cercare di colpirla. Raol agisce in fretta, spostandola da lì e annullando l'offensiva. In quel momento Gaelbhan riesce a mettere insieme i pezzi, notando come la pietra non sia naturale, almeno non quella che aveva sigillato il posto. Qualcuno l'aveva messa lì, per un qualsiasi motivo, e loro c'erano finiti dentro. Il che significava che probabilmente anche il muro poteva avere una qualche interazione con la magia, visto che dubitava che creassero un posto senza uscite. Possibile, ma improbabile. Sospirò, avvicinando una mano al muro ed iniettando del mana nella parete. Rimane un attimo ad osservare, incerto, poi una scritta dorata, in una lingua a lui indecifrabile, compare sulla parete. Siobhàn interpretò la scritta per chiunque non fosse in grado di farlo in autonomia, e Gaelbhan la interpreta in maniera abbastanza semplice. - Sangue. - Raol sembrò concepire il significato alla stessa maniera, ferendosi e versando il suo sangue sulla parete.
    Parete che diventò rossa, pulsante. Gaelbhan si accorse che al contrario di tanti indovinelli, la seconda parte non era fatta per confondere, ma aveva un effettivo indizio che non era riuscito a carpire, ed era ormai tardi per pensarci. - Qualunque cosa stia per accadere, state fuori dal cerchio. - Le sfere rimangono temporaneamente ancora nascoste, ed evita di evocare troppo del suo potere. Quel posto era sostanzialmente una trappola mortale per chi come lui usava la magia. Doveva pur esserci un motivo. Purtroppo quello era il momento in cui invece degli ipotetici, doveva concentrarsi sul presente.

    Gaelbhan
    Narrato - Parlato - Pensato - Parlato altrui


    Azioni: ///


    Salute: 48
    Energia: 52
    Stress: 4

    Rango: VI
    Notorietà: I

    Riflessi: III
    Tempra: III
    Volontà: IV

    Arcana: VI
    Carisma: VI

    [Specializzazione: Diplomazia, Carisma]
    [Specializzazione: Intimidire; Carisma]
    [Specializzazione: Generare e Combinare Elementi; Arcana]
    [Specializzazione: Dominare Elementi; Arcana]
    [Specializzazione: Individuare Caster; Arcana]

    Abilità Passive:
    Thunder Faelord [Abilità Passive; Testardo - Rigenerazione - Ferocia]
    L'anima dell'Elari è stata in gran parte influenzata dal mana elementale che lo ha invaso, corrompendo la sua natura e il suo carattere originale in ciò che è adesso. Dentro al suo corpo risiede un nucleo elettrico che ha una funzione regolatoria sul mana e che consente al comandante non solo di non sottostare a leggi naturali per evocare saette e lampi, ma di poterli generare senza tempi di attesa. L'organo inoltre assorbe energia dall'esterno e la infonde nel corpo di Gaelbhan, andando a rifornire le sue riserve magiche che impiegheranno più tempo rispetto a quelle altrui ad esaurirsi. Complementare a questa capacità, più usa i suoi poteri, più essi diventano potenti, come se sfogare l'elemento ampliasse la sua potenza.


    Attive Usate: //

    Equipaggiamento:

    Twin Orbs[Arma]
    [Arma Superiore III, Nascosto, Arma Insidiosa II] [Status: Debole (Tempra)]
    Nonostante il suo nucleo interno sia sufficiente per la maggior parte delle attività che richiedano che lui distrugga ciò che ha di fronte, le sfere che ha creato separando due parti del nucleo sono in grado di aumentare la quantità di energia emessa e fornirgli supporto quando canalizza la sua magia. Sono in grado di sparire e ricomparire a comando, ma non sono indistruttibili, per sua sfortuna, visto che ricrearle richiede un dispendio di energia non indifferente. Inoltre, sono estremamente compatibili con i suoi due campi secondari, metallo e magnetismo, permettendo di poter sfruttare la loro amplificazione in ogni momento.





    Edited by D u s t - 27/6/2023, 19:54
     
    .
  15.     +2    
     
    .
    Avatar


    Group
    Gestore
    Posts
    13,217
    Reputation
    +854

    Status
    Offline
    picatrix ~ resiste un segreto
    #4. senso di sfida


    No, alla fine del suo disperato tentativo di salvare il grosso di loro, quello di Raol non è un sorriso. Non c'è oncia di soddisfazione in lui, ed è qualcosa che va al di là dei due parnavi deceduti: è la consapevolezza che le cose stanno andando di male in peggio. I suoi miracoli non hanno mai avuto grossi significati, alla fine. Anche Thalias era un miracolo. Lo stesso, non sorprenderebbe proprio nessuno se due occhi innocenti dovessero genuinamente scambiare la sua espressione per tronfia: le labbra tirate per lo sforzo, la tensione e la vita che continua a riserbargli sorprese amare. C'è qualcuno, là sotto, assieme a tutti loro. Lui lo sa. Lo ha sentito, mentre cadeva. E non è la sfera luminosa su cui si concentrano tutti, bella e spaventosa. Con chi confidarsi?

    L'Elari e la bionda sono stati bravi. Il primo ha salvato il Qurashi, la seconda il bambino - è stato importante, perché grazie a quello Raol ha trovato le giuste motivazioni per salvare i suoi genitori. Non avrebbe mai permesso che una famiglia finisse in pezzi perché lui non ha saltato in alto abbastanza o non è stato veloce. Alla fine, il gruppo è atterrato in condizioni piuttosto sane, perciò concede un sentito cenno del capo ad entrambi. Grazie, due demoni in meno per stanotte. Poi, mentre i più festeggiano, li avvicina, quindi prende a sussurrare. Per non indispettire tutti gli altri.
    Non siamo soli. Sento qualcuno, qui. – Scarica il suo peso su di loro, senza troppi complimenti. Poi fa lo stesso col mangiapietra, con cui instaura un prezioso scambio di informazioni, e la sua attenzione finisce ad un muro, come d'ossidiana, che dedurranno essere nato in seguito a tutto il resto. Benissimo, quindi qualcuno sta cercando di tenere nascosto qualcosa. Forse questo stesso posto. Insomma, quel globo di magia deve essere importante, no?
    Poco male. Meglio concentrarsi su quello che può fare. Torna a guidare il muro.
    Lo sfondo? – chiede, una certa vena umoristica nella voce. Che altre opzioni hanno?
    La bionda non sembra particolarmente convinta, però, quindi conduce degli esperimenti per conto suo. Qualcosa che ha a che fare con un pavimento dalla forma irregolare, che è probabilmente un vicino parente del muro. Finisce per toccare anche quello, che risuona cavo. Alla fine, è proprio lei a dargli il cenno d'assenso.

    Dal canto suo, Raol ha preso le misure col tocco della compagna di viaggio, e regola forza e intenzione. Allora batte, forte, e accade qualcosa di strano sotto gli occhi di tutti e i suoi in particolare. Il suo pugno sfonda, ma non lo fa secondo la norma: penetra nella roccia, che oppone una consistenza del tutto inusuale, e quando viene via, la parete offesa si ripara in un attimo. Come, prego?
    Questo è pericoloso, e non solo perché in lui monta l'irritazione per non aver capito cosa è successo. C'è un senso di sfida, in tutto questo, che potrebbe portarlo a sfogare l'ira di decenni contro quella fottuta parete. Non lo fa, ma solo perché la donna attira di nuovo la sua attenzione. Sta facendo qualcosa di strano alla luce, qualcosa di magico. Raol la segue con lo sguardo: adesso è sul muro. Il globo vibra, quindi lei cede. Poverina: quanto conosce quell'espressione. Prova pure a incoraggiarla con un cenno del capo. Ma è quanto avviene dopo che lui non si aspetta, lei che prende a camminare verso il centro della grotta, nel punto esatto in cui pavimento diventa qualcosa di strano. E appena ci mette piede, quello la aggredisce, una teoria di aculei pronta a morderla.
    Quasi in anticipo, come figlio di una strana sensazione, il suo corpo agisce, senza chiedere il permesso a nessuno. Lui è là, prima ancora di imprecare, in tempo per tirarla via da un braccio. Il suo corpo ad opporsi agli aculei... che però non trova. Atterra invece su una superficie liscia. Non è te che vogliamo.
    Per il divoratore fottuto. – No, la sua mente non segue le regole di quella prigione di roccia e magia, per un momento può davvero abbandonarsi allo sconforto. Ma ecco l'Elari ritentare col muro, in modi diversi dai suoi. C'è magia, ora... e il muro risponde, parole di luce sulla superficie. Moravico, a quanto pare. La bionda, che nel frattempo lo ha fulminato con lo sguardo, è più vicina e traduce per tutti.

    Raol scrolla le spalle, passando accanto alla donna a cui ancora non ha chiesto il nome.
    Non c'è di che. – Dice, come un bambino. Sembra quasi rinvigorito dalle nuove rivelazioni, perciò non pone abbastanza attenzione al testo intero. Se quella stupida parete vuole sangue, sangue avrà. Il suo. Dantalion percepisce l'intenzione, ed ecco un artiglio armato spuntare dall'indice della mano destra. Un taglietto su quella libera, giusto un graffio, ed ecco la mano posare sul muro. Che si tinge di rosso in un istante. Poi il sangue, quello che gli scorre nelle vene, che gela. Eccolo di nuovo, il senso di sfida.
    Eterni.
    Cosa ho fatto?



    Raol.
    Livello: 15

    Salute: [68/68]
    Energia: [45/52]
    Stress: [5/12]

    Competenze: Atletica VII - Carisma VII - Percezione VII - Rango V - Notorietà V
    Difese: Tempra 5+2, Riflessi 5, Volontà 5+2

    Equipaggiamento:
    - Dantalion [Equipaggiamento Semplice] [Armatura Superiore IV, tempra +2 volontà +2] [Nascosto] [Arma Curatrice II] [Sacrificabile (10 pt)] - Attivo, Nascosto.

    Passive:
    - [Rigenerazione]
    - [Generoso]
    - [Custode]
    - [Tenace]
    - [Fortezza]
    - [Specializzazione: Sopravvivere (Natura)]
    - [Specializzazione: Cavalcare (Atletica)]
    - [Specializzazione: Addestrare Animali (Carisma)]
    - [Specializzazione: Compiere Prodezze (Atletica)]

    Attive:
    - [Difensiva; RTV] [Medio] [Trasposizione] [Versatile II (D)][C: 7] [E: 9] [1 Punto Abilità]

    Riassunto: Raol effettua una prova di Atletica (a costo 0) per sfondare il muro, che risponde picche, e successivamente una seconda prova sempre in atletica più specializzione in Compiere Prodezze per sostituirsi fisicamente a Siobhan prima di un attacco. In coincidenza, attiva l'attiva, spendendo sette PE, ma l'attacco si ritira all'istante e rimane illeso. Alla fine, compie il sacrificio di sangue richiesto dal muro.
     
    .
35 replies since 17/6/2023, 10:44   976 views
  Share  
.
Top