Posts written by MV Morgan

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    La Cripta https://blackatlas-gdr.forumfree.it/?t=78770404
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    Ravdösha ; Arx; Cripta del palazzo Reale 1521
    “Rigirava e rigirava gemente lo sguardo nel buio del sepolcro urlando ruggine di rabbia, le orbite vuote e l’apostasia della sua condizione, nulla e peggio di un oblio vivente”

    Quando i suoi occhi si riaprirono si rese conto di vivere quello di cui nessun vivente vorrebbe avere esperienza , seppellita viva.
    Lo sguardo rosso rubino dell’Albina scrutava ansimante il buio col fiato corto di una preda, intorno a lei la completa oscurità. Alzò le mani a fatica visti gli spazi angusti e tastava il coperchio con la consapevolezza e la terribile conferma di essere all’interno di una bara, distesa dentro un letto di fiori bianchi. Un profumo che sarebbe stato un sollievo per chiunque in un qualsiasi frangente, ma in quella occasione si rivelò essere un tormento. Il terrore si dipinse sul suo delicato viso, era la peggiore delle torture quella di sentirsi morti già da vivi, ben presto la calma e la freddezza tipiche della “Stella Bianca” lasciarono il posto alla disperazione e la rabbia.
    Urlava feroce mentre sbatteva in continuazione i pugni sulla fredda pietra, come se inutilmente cercava di infrangerla, arrivando quasi a rompersi le ossa delle mani nel cercare di smuovere il pesante coperchio e farsi strada, ma nonostante quei suoi continui tentativi nulla poteva contro quel destino che qualcuno aveva deciso per lei, le sue urla continuarono fino a quando non sentì dei passi farsi strada vicino a quel suo sarcofago. <aiuto AIUTO SONO QUIII> Una maschera di disperazione, il volto bagnato dalle lacrime e la sua voce che perdeva vigore senza quasi più fiato. La sua era una richiesta disperata, verso quel suo salvatore sconosciuto di cui lei solo dai passi poteva intuire che era una donna, per via del tipico tacchettare degli stivaletti. La risposta di quella presunta salvatrice non era quella che lei sperava, una vocina maliziosa e penetrante ,era quella di Elizabeth la sua rivale e un tempo amica. <oooh ma dai ti credevo tanto arrogante e spietata ,vedo che ora hai guadagnato umiltà> la voce era proprio quella della Nobile che lei conosceva fin troppo bene, capelli neri lunghi e lineamenti nordici in un abito nero di pizzi e merletti, elegantissima in ogni occasione <sapevo che ti saresti lasciata morire di fame piuttosto che rischiare di essere avvelenata dal cibo della prigione, così ti abbiamo presa di sorpresa con un potente sonnifero> si muoveva girando intorno a quel sarcofago ,con l’aria leggera di una bambina al parco giochi [vi è un entrata segreta per le celle delle carceri e da lì abbiamo versato il liquido dentro il tuo orecchio, e molto potente ,e sembra quasi che il cuore si fermi..ma dovresti essere felice, lo sai che ora sei regina di Arx?] una risata delicata, da un visino d’angelo, ma il cuore di pietra, alzava la mano gesticolando come se Lenora poteva vederla <non temere! Il sarcofago ha un'apertura al centro che serve per far entrare aria, così non morirai soffocata, ma di stenti e molto lentamente...>andò a sedersi sul coperchio del sarcofago, accavallando le gambe e bussando sulla pietra, come a farsi rispondere .
    La risposta dell'albina non si fece attendere
    <la tua e voglia d'amore o di potere Eliza?>i pugni della triste regina vanno a battere contro il coperchio
    <a te cosa importa? forse entrambi? non potevi startene al tuo posto e basta? , se fossi diventata la sua amante non mi sarebbe importato, ma addirittura regina NO>
    la voce calma che le rispose , stranamente era quella dell'albina <e stato lui a volermi al suo fianco, ma e inutile continuare a parlare per far tacere la tua coscienza, ho la triste consapevolezza che stai condannando Arx alla fine >
    Un miagolio come se rispondesse provando piacere di quella donna rinchiusa dentro al sarcofago
    <bla bla bla>la interruppe e con la mano simulava il becco d'una papera< tu e Akbaa e quella vostra insulsa superstizione, non mi ci pulirei neanche gli stivali con la statua di Akbaa e ora che Arx vada avanti e che abbia una nuova e carismatica regina al suo trono>
    Lenora rispose con un fil di voce a quei suoi progetti , ormai consapevole che non sarebbe più uscita da quel sarcofago
    <ti sei presa tutto..tutto, anche la mia vita, ora hai quello che volevi e ti chiedo solo di tappare quel buco, in modo che possa morire soffocata dolcemente, come se mi addormentassi>
    Glielo chiese implorante, con le lacrime che le scendevano sul viso, la risposta fu' repentina, con Elizabeth che diede una pacca dolcemente su quel buco con la sua delicata mano come a ribadire che in questo momento era lei che comandava
    <oh e perché? È delizioso saperti soffrire ancora per qualche giorno prima di morire...a proposito hai visto che abito indossi? > rise delicata, con aria leggera da Duchessina mentre togliendosi un guanto riprese a parlare in direzione di quel buco <sai l’ho scelto io, e non solo, devo farti una confessione... tuo figlio era così delicato, l’ho ucciso con le mie mani soffocandolo appena nato, si non è nato morto>
    Prese un ampio respiro mentre si alzava da quella seduta <dai ora vorrai riposare, ti lascio all’eternità, e in ultima, mi stavo quasi dimenticando> mentre guadagnava l'uscita diede un calcio ad una piccola pietra a parete dalla quale iniziò a uscire sabbia, la quale ricadeva dentro un tombino <nessuno verrà a salvarti, quando la sabbia che senti sarà tutta uscita una pesante pietra chiuderà la cripta per sempre > la sua risatina mentre si allontanava uscendo dalla porta era insopportabile , lentamente la porta a ghigliottina andava chiudendosi <lenora Lenora> un sospiro che sembrava un miagolio <hai finito di rompere il caz*o> la porta si chiuse in un tonfo quando la sabbia finì di fluire ,e con lei la sua ultima speranza .
    Passarono ore in cui Lenora si rassegnò al suo destino, lasciandosi andare a quel epilogo senza cuore. Dopo una ricerca durata ore tastando al buio fu lei a tappare quel buco con un lembo della stoffa del suo abito da sposa. Quando finalmente le venne sonno, un profondo torpore che lentamente prendeva sempre più strada, capi che stava giungendo la sua ora. Fu in quel momento che un urlo feroce usci per l’ultima volta dalla sua bocca, <'Igh!> "maledetti" talmente forte che arrivò a scuotere lo scranno di Akbaa in persona, con un a tale foga che sembrò quasi scardinare le fondamenta stesse della città.
    Chi in quel momento si trovava vicino al palazzo reale dove si trovava la Cripta poté vedere una Stella Bianca che brillava sopra la cupola, una stella mai vista prima, dopo un breve bagliore che illuminò quasi a giorno tornò alla normale luminosità. Un profondo rombo fece tremare la città , un rombo che sembrava far vibrare anche le ossa ,seguirono mesi in cui una coltre nera come la pece avvolse le strade e le case con cenere che cadeva notte e giorno senza mai fine con gas veleniferi che risalivano dal terreno ,una profonda vibrazione faceva tremare case e monumenti a intervalli regolari.
    Poi un giorno un fulmine spaccò l’aria e tutto tornò normale, ma fu in quel momento che tutta la frustrazione di Lenora arrivò prepotente dentro le anime dei presenti che si radunarono in piazza per assistere all’evento. Difatti la sua voce era cambiata ,e non aveva più nulla di umano.
    <come notte e giorno e come fuoco e acqua ora Arx conoscerà la dea vendetta che passerà sui cadaveri di coloro che ora abitano la città delle miniere. Il mondo di Arx Crollerà e tutti sapranno che sono stata io, ma non oggi né domani, ma al termine del ciclo della stella bianca> la voce dell’Albina risuonava dentro le teste dei presenti, quando la nube nera si diradò la Cripta di Lenora era stata aperta e sulla tomba la mano divina di Akbaa aveva incise queste parole: “una goccia la risveglierà, e di colui resterà in debito devota” quando crollò poco dopo il tempio dedicato al culto di Akbaa in molti capirono di chi fosse a manovrare quella voce. Apparteneva alla sacerdotessa dei Dio Serpe. Era Akbaa in persona a parlare.
    La sorte di Arx era segnata per sempre.

    Edited by Lenora Morgan - 31/10/2021, 14:59
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    E solo la sua maledizione a tenerla in piedi ,un destino che avrebbe distrutto qualsiasi persona, ma non lei non la "stella bianca" le cui rosse iridi scorrono sulla giovane maga quando prende quella spada arrugginita, le parla feroce con una smorfia in volto che ringhia contro la maga<il problema ora non e il Golem....>avrebbe preferito morire e trovare la pace, reincarnarsi ma e la maledizione ora a guidarne i pensieri e i movimenti<il problema e che mi sta facendo perdere tempo> e aggiunge di lì a poco <e un disonore per una maga della famiglia Reale di Arx usare prolunga del proprio corpo per combattere, lo stratega perfetto vince la guerra senza battaglie >
    ma nelle sue attuali condizioni e costretta a prenderla, sa che se vuole avere possibilità' di vendetta deve ricorrere ad ogni mezzo. Di lì a poco il Golem parte con un secondo attacco. Lenora e lo specchio riflesso della calma, fisicamente e una statua senza emotività ,non fa altro che alzare le braccia ,tenendo la spada arrugginita ora riflessa di magia nella mancina , in un contesto che la renderebbe pronta per un contrattacco non appena il Golem scaglia il suo pugno l'Albina non fa nulla per difendersi restando semplicemente pronta a ricevere l'attacco da parte del Golem. Il colpo e poderoso e Lenora accusa la ferita che le viene portata sul corpo, ma distenderebbe la spada innanzi a sé per protezione e in contemporanea difesa restando ferma sul posto ,lasciando che sia il Golem con quel suo attacco a trafiggersi con quella lama sul suo pugno .

    Lenora Morgan
    Energia: Bianca.
    Salute: Ferita da morso ad una gamba ed esplosione magica [32 - 2 – 1-2-4=23]
    Stato Energetico: [60%-20=40% (precedente attacco non segnato)]

    Stato Mentale /emotivo : un colpo al cuore per Lenora aver avuto la spada del suo amato, vedere la sua città in rovina non le provoca reazioni, né fisiche né emotive. Ora vedendo quel Golem si rende conto di avere una spada di Damocle sulla testa.
    Equipaggiamento:
    spada arrugginita [incantata]

    medaglione
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    Lenora alza lo sguardo come fosse estranea ai fatti, difatti non gli interessa minimamente cosa sta per succedere intorno a lei, e solo un fastidio che non fa altro che rallentargli i piani. Fermatasi dall'interagire con Renesme che sembra indecisa e per nulla in grado di poter gestire un comando si volta appena nell’osservare quel costrutto silenziosa, andando poi a scuotere la testa nel vedere il volto di Renesme. Due occhi d’ira feroce quelli dell’Albina, due occhi che spaccano l’aria nella direzione della maga e successivamente in modo molto distratto il Golem che prepara l’attacco. Apre le braccia a richiamare un potere appena riconquistato, ovvero una barriera magica per difendersi dagli attacchi fisici che va a formare uno scudo intorno a lei invisibile e impalpabile come fosse un campo di forza impenetrabile. E una statua Lenora, sia a livello fisico con quell’aspetto d’alabastro bianco e perlaceo, sia a livello Emotivo, visto che nonostante la situazione solo una profonda freddezza si può notare su di lei, e chiaro che della propria vita interessa solo una cosa: portare a termina la sua vendetta. Un fattore che ribadisce appena la barriera si sta alzando intorno a lei [ricordatevi che io esisto solo per vendicarmi...non per raccogliere margherite] un avvertimento il suo, verso una persona che finora non sembra essere in grado di gestirla come dovrebbe.

    Infastidita e non poco da tutti quegli attacchi, quando il Golem avrà eseguito il suo schianto e con il pugno ancora a terra , abbassando la barriera apre le mani feroce verso l’occhio del Golem digrignando le dita come se stringesse due sfere invisibili, decisa a mettere fine a quel fastidio. Il terreno trema e a tratti il ghiaccio si spacca andando a iniziare a formare una ondata di ghiaccio che lentamente si alza dal terreno come fosse un fuoco di ghiaccio e gelo. Parte dalle sue mani che aprendosi vanno ad allargare quell’ondata che lentamente si alza tremolante. Quando lei le richiude di colpo anche la mareggiata parte richiudendosi e concentrandosi in un'unica serpe di ghiaccio, andando a puntare con un rumore simile al movimento del mare e del vetro che si rompe l’occhio centrale del Golem, che se verrà colpito dovrebbe mettere fine a quel fastidio.



    Lenore Morgan
    Energia: Bianca.
    Salute: Ferita da morso ad una gamba ed esplosione magica [32 - 2 – 1-2-4=23]
    Stato Energetico: [80%-20% =60% ]

    Stato Mentale /emotivo : un colpo al cuore per Lenora aver avuto la spada del suo amato, vedere la sua città in rovina non le provoca reazioni, né fisiche né emotive. Ora vedendo quel Golem si rende conto di avere una spada di Damocle sulla testa.
    Equipaggiamento:
    spada arrugginita

    medaglione



    BARRIERA MAGICA
    Consumando una quantità di energia pari ad alto, tramite il medaglione può essere evocata una barriera incolore che difende da attacchi fisici di potenza pari od inferiore al consumo.
    {abilità attiva | difensiva fisica | consumo e potenza alto | bersaglio singolo}

    Serpe
    [Multi-Effetto][Alta-Critica][Attacco][Magico+Fisico][2 slot]

    Per fermare l’avanzata di un nemico Lenora può generare un serpente di ghiaccio che può diventare più potente divenendo largo e alto come un ‘ondata , può scorrere in una sola direzione come fosse un alta mareggiata di ghiaccio ,se arriva a contatto del nemico genera danni di ustione da congelamento e rallenta i suoi movimenti , più potente quanto lo è quanto più presente e l’umidità e il freddo nell’aria
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    Travolta dall’esplosione di quella trappola barcolla come una casa in rovina, ma non cade né mostra segni di cedimento, come il suo spirito sembra voler apparire indistruttibile anche nel fisico, ma quel colpo l’ha provata, non ha più la forza di un tempo. « Grazie » Si sente prendere per un lembo di quell’ormai logoro abito da sposa, un ringraziamento sincero, emozioni che comunque non sono più nel cuore di Lenora da molto ,troppo tempo « Voglio che lo prenda tu » Renesme porge quell’amuleto a Lenora, forse come segno della sua devozione per la fedeltà dimostrata dall’Albina, resta a fissare quel monile senza dire nulla, ma distendendo la mano ne avvolge il polso con la catena che lo sorregge. Vede Renesme mostrare emozioni che essa stessa provava in un tempo lontano quando era una vivente e non una “ritornante” ora come ora Lenora e quasi come fosse un guscio vuoto per le emozioni. Un movimento che le asciuga l’anima,e lei che osserva tutto con movimenti meccanici, quasi che non capisse cosa sia quella goccia di liquido che esce dal suo occhio ,resta ad osservarla come se ricordasse con nostalgia quelle emozioni di cui un tempo anche lei si nutriva. Distolta da quel pensiero alle sue successive parole « Bene, ora ci aspetta la biblioteca! » dette quasi urlando, ma appena varcata la porta d’uscita le due vengono investite da un boato, talmente forte da far tremare strutture e terreno sotto ai loro piedi. Per l’albina sentire il tutto le dà sorpresa ma fino ad un certo punto, sapeva che avrebbero preso qualche contromisura per una maga potente quanto lo era lei, ma non immaginava che potessero arrivare a generare un costrutto così imponente, abbattere un Golem non e impresa da poco, ed e impresa impossibile per le sue condizioni ,procede qualche passo portandosi al centro della strada stringendo nella destra il suo bouquet come fosse il più prezioso dei tesori ,voltando con sguardo sferrato e di ghiaccio verso un imponente creatura di pietra bianca molto robusta, larga e alta quanto basta per far tremare i polsi al più forte dei guerrieri. Lenora resta ad osservarlo come volesse leggere l’anima di quel essere osservandolo all’interno di quel globo rosso, avanza distruggendo tutto quello che gli intralcia il cammino, e lei non sembra aver timore, la voce della non morta di caratteristica rauca e profonda, ma molto femminile [ sazierò la mia vendetta prima, e dopo potrai uccidermi...] si volta verso Renesme, [non mi ha individuata] dice verso la maga [ non rischi nulla, e me che cerca quel costrutto, se vogliamo andare in biblioteca ci dobbiamo muovere] aggiungendo mentre alzando leggermente la gonna prende direzione della biblioteca passando fra detriti e scale in marmo [potremmo trovare aiuto in qualche vecchio volume per abbatterlo...o lasciare la città ] spera che sia del tipo animato con parole magiche incise sulla sua fronte. Non sta fuggendo sta semplicemente prendendo tempo per meglio definire una strategia d’attacco, se non la trovasse molto probabile lo fuggirà a vita il tempo di portare a termine la sua vendetta.
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    Lenore Morgan
    Energia: Bianca.
    Salute: Ferita da morso ad una gamba ed esplosione magica [32 - 2 – 1-2-4=23]
    Stato Energetico: [80% ]

    Stato Mentale /emotivo : un colpo al cuore per Lenora aver avuto la spada del suo amato, vedere la sua città in rovina non le provoca reazioni, né fisiche né emotive. Ora vedendo quel Golem si rende conto di avere una spada di Damocle sulla testa.

    Equipaggiamento:
    spada arrugginita

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    Il paesaggio che hanno di fronte ha un qualcosa di spettrale, e come se la città avesse cessato di esistere dalla sera alla mattina. I passi dell’albina sono particolari in quelle macerie, si muove con grazia come se stesse facendo una passeggiata, nonostante gli anni passati non sembra essere sorpresa delle condizioni della sua patria, difatti e come se avesse visto tutto dalla tomba. La via che percorrono e una delle poche ancora percorribili, si tratta di un viale molto largo con lastricato in pietra, ai cui lati della strada sono presenti costruzioni ormai ridotte ai soli muri perimetrali. Si sofferma innanzi ad una villa nobiliare immersa nella neve , due scalinate fanno da trono all’entrata centrale, scalinate che portano ad un ampia balconata con tre magnifiche vetrate. La villa e a 4 piani anche se il primo e un seminterrato ,la neve la ricopre e nonostante gli anni passati e una delle poche ancora in buone condizioni, Lenora vi si ferma davanti incurante del freddo nonostante abbia spalle e braccia scoperte. Di fronte la villa si trova una struttura simile, sebbene si vede subito che e una biblioteca ,anche in questo caso un ampia scalinata alla base con un seminterrato e vari piani. Lenora si gira verso Renesme quando questa le indica le due strutture ,e il suo desiderio di visitarli. Come poterle dire di no, Lenora sente una forte attrazione magica e comunque non potrebbe rifiutarsi visto il suo legame <tu "Vorresti" ed io devo,.....>< ma sei sicura di voler entrare li dentro? > gli dice restando austera e con sguardo arrogante <per me la morte non e ignota e non mi da timore , potremmo non uscire più da questa città....so di non essere l'unica rediviva> fa un passo verso di lei, col volto completamente avvolto da un sottile velo da sposa < ci sono cose in questa città che andrebbero lasciate sepolte > un chiaro avvertimento su quello che nasconde quella città ,tanto e vero che smuove la curiosità della maga e le ribatte « A cosa ti riferisci? » domanda « C'è qualcosa, qui ad Arx, che non vuoi venga riportato alla luce? ».

    Totalmente inespressiva e come se adesso Renesme stesse parlando con una statua, cosa da tenere in conto quando si parla di mettere in pericolo la propria vita, come se a Lenora non importasse della sua, la risposta della non morta e sibillina come suo solito. <basta che ti guardi intorno Renesme e capirai di cosa sto parlando> aggiunge senza particolari inflessioni <hanno giocato con magia troppo incomprensibile >un sorriso particolare, di chi conosce certe risposte<il problema non è quello che non vogliamo...ma quello che non possiamo > indica le due strutture con uno sguardo felino ,che ora si tinge di un sorriso, come volesse mettere alla prova la maga <entrambe o nessuna delle due> la maga mugugna mentre pensa a braccia incrociate ,osservando prima un edificio e poi un altro, mentre Lenora la fissa in volto aspettando la sua risposta. « Vada per entrambi allora! » esclama « Bene, » continua poco dopo « da quale iniziamo? » chiede sorridendo.

    L’Albina solleva leggermente la gonna con la mano libera per un lembo e sale su una piccola collinetta in direzione dell’entrata al palazzo Nobiliare. Da una targa ormai logora di ruggine appare la scritta ”VISARI” il cognome Aristocratico dei reali di Arx, e che apparteneva all’amato della non morta, e la stessa Renesme che abbassa la maniglia e anticipa il passo dell’albina, come volesse dimostrare alla compagna di viaggio di aver coraggio. « Forza, entriamo> la invita,e Lenore segue girando lo sguardo ad osservare quello che rimane di Arx rappresentato dall’interno della villa, soffitti a volta, molto ampi con le stanze a soggiorno che li hanno più bassi per poter meglio distribuire il calore, le mura affrescate di colori vivaci, qua e là mobili impolverati e consunti.
    URBEX-Villa-Torino-Conte-Agli-26-653x367

    Un lungo muoversi in quelle stanze, visto che la struttura del palazzo e particolare, non vi sono corridoi per accedere da una stanza all’altra, ogni stanza e collegata ad un'altra tramite porte .

    Uno solo e presente di corridoio, quello che porta ad ‘un'altra ala del palazzo e che le conduce alle stanze di rappresentanza come il salottino e studio del capofamiglia, dove e presente anche una cassaforte, « Proviene da qui » le dice Renesme ,entrando in una di quelle stanze. Di lato in quella stanza si trovano due poltroncine con un caminetto, sulle pareti affreschi che ricordano la vita e i simboli di Arx, le finestre chiuse con le tende ricamate. Di lato in quella stanza un lungo divano e quasi al centro della stanza uno scrittoio con ancora le carte e i documenti ingialliti dal tempo. Alla base della parete di fronte ai divani e al caminetto e dietro lo scrittoio posata sul pavimento, si trova la cassaforte che fa bella mostra di sé. Sono arrivate fin lì per la forte aura magica che proviene da quella cassaforte, un dono di cui pochi si possono vantare. « Che potrebbe esserci dentro? »
    villa-barone-artom-isacco-asti


    Renesme e ferma di fronte la cassaforte, in pratica finora e stata lei a fare da cicerone all’Albina, che si è limitata ad osservare il tutto. La casa e di poco antecedente la morte di Lenora , fino al 1600 in pratica un 60-70 anni più vecchia, sebbene mantenga in parte lo stile classico delle ville che abitava la stessa non morta. Lenora e come rinchiusa dentro sé stessa, senza mostrare alcuna emozione “La stella bianca” appare come al solito molto fredda. [potremmo trovarci quello che cerchiamo, ma non aspettarti di aprirla facilmente ] obiettiva e riflessiva stavolta, ha già un idea di quello che potrebbe esserci , di norma le cose preziose ad Arx erano i libri e monili magici come quello che l’albina porta al collo, che rappresenta due serpenti che si divorano l’un l’altro.

    La curiosità e pericolosa per Renesme che difatti mette da parte le parole di avvertimento dell’Arxiana e la sua prudenza per poter accedere al contenuto di quella cassaforte « Penso di poterla aprire »dice a bassa voce come se temesse di svegliare qualcosa. Lenora non fa altro che starsene ferma in piedi a poca distanza da lei con il bouquet da sposa nelle mani giunte sul grembo e la spada arrugginita appesa alla cintura, come fosse la statua di una grazia. Un incantesimo le viene facilmente e subito, tant’è che fa esplodere lo sportello della cassaforte e riesce ad accedere ad un monile « Vedi? Non è stato difficile »le dice orgogliosa in mezzo alla polvere sollevata, ma Lenora fa una piccola smorfia con la bocca alla sua risposta, scuotendo la testa in segno negativo <il maligno e nei dettagli> aggiunge l’albina . Quando Renesme mette mano al monile, che e lo stesso che porta al collo Lenora si ode un “clic” che in quel momento sembra peggiore di una cannonata. La non morta aveva già intuito da prima di cosa sta per succedere,<e il simbolo di Akbaa> parole dette con veemenza ma senza urlare, veloce scatta aprendo le braccia, e andrebbe a posizionarsi di fronte Renesme, per l’albina la morte non ha alcun segreto. Non teme la morte , ne pensa così di fare una buona azione verso la maga, semplicemente essendo legata a lei lo deve fare e basta anche se non vuole, come in questo caso. Di certo il corpo di una non morta e diverso da una persona viva, e anche il dolore viene percepito in maniera diversa. L’esplosione coglie in pieno la non morta che viene travolta .





    Lenore Morgan
    Energia: Bianca.
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    Stato Mentale /emotivo : un colpo al cuore per Lenora aver avuto la spada del suo amato, vedere la sua città in rovina non le provoca reazioni, né fisiche né emotive.

    Equipaggiamento:
    spada arrugginita
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    Segue la maga restando chiusa dentro se stessa, (segue descrizione interna villa ) ma quel nome inciso sulla targa "Visari" era il cognome della stirpe reale , a cui apparteneva anche Viktor, il suo sposo post- mortem molti degli arazzi e dipinti sono relativi ad un periodo compreso fra la morte di Lenora fino al 1600 , indicando che la città non e sopravvissuta molto a lei. In quella stanza che sembra essere uno studio del capofamiglia e presente una cassaforte ,che Lenora osserva rispondendo a Renesme in modo sibillino, difatti e come se le fosse vietato rivelare troppe cose che conosce su quella città [potremmo trovarci quello che cerchiamo, ma non aspettarti di aprirla facilmente ]e se magari vi e un antico libro o diario, sarebbe pericoloso forzarla
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    Alle parole di Renesme non risponde, ma semplicemente tenendo sollevata leggermente la gonna per un lembo si dirige verso la casa nobiliare
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    La caratteristica di Lenore che non andrebbe mai sottovalutata e la sua totale mancanza di espressività ,anche quando parla di cose molto gravi, come al solito la sua risposta e sibillina <basta che ti guardi intorno Renesme e capirai di cosa sto parlando> dice per poi aggiungere <hanno giocato con magia troppo incomprensibile >un sorriso particolare, di chi conosce certe risposte <il problema non e quello che non vogliamo...ma quello che non possiamo >silenziosa poi come un gesto affermativo indica le due strutture alla maga <entrambe o nessuna delle due> segue lunga descrizione dei due immobili
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    Sia chiaro che Lenora nonostante vorrebbe lasciare quella città e gettare il passato alle spalle, e legata a doppio filo alla decisione di Renesme se lei le dice "Io vorrei" Lenora deve per quel legame che la lega a lei ,il secondo motivo e di natura magica, anche lei sentendo quella fonte ne e attratta e per questo darà esito positivo alla maga , la prima risposta sarà <tu "Vorresti" ed io devo,.....>< ma sei sicura di voler entrare li dentro?>le dirà Lenora, aggiungendo poco dopo <per me la morte non e ignota e non mi da timore , potremmo non uscire più da questa città....so di non essere l'unica rediviva>e aggiungerà poco dopo <entrambe o nessuna delle due >e per finire <ci sono cose in questa città che andrebbero lasciate sepolte >aggiunge
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    Se quella stessa spada che gli porge come dono gliela avesse conficcata dentro al cuore, molto probabilmente gli avrebbe dato meno dolore. Porge la mano a prenderla soppesandola tenendola in equilibrio al centro della lama ormai arrugginita, inizialmente resta silenziosa per poi poco dopo esordire continuando a fissare l’arma <il simbolo della debolezza proviene da oggetti come questi>riferendosi alla spada, dal canto suo sembra quasi piangere nel vederla, ma il viso e coperto da un velo da sposa per cui non si capiscono le sue emozioni. < Non mi offendete soltanto perché ne sono molto legata > specifica. Renesme sorride di un sorriso che Lenora non capisce « Sono felice di aver trovato qualcosa a cui tieni> vuole guadagnarsi la fiducia dell’Albina con quelle parole ,ma ora come ora i suoi sentimenti ed emozioni sono quasi repressi, aggiunge subito dopo la sua battuta <non ho detto che ci tengo ...solo che ne sono legata>per poi specificare verso Renesme <come ora sono legata a voi, di cui ammiro le vostre capacità>un ammissione verso di lei socchiudendo gli occhi e chinando leggermente la testa in segno di rispetto, aggiungendo poco dopo specificando anche il motivo, con un commento caustico ma fatto con onestà da parte della non morta <ma questo vi rende estremamente pericolosa ai miei occhi >tenendo la spada con la destra ben salda con l’impugnatura con il pollice e indice a toccare la guardia e il pomolo verso il basso e la punta verso l’alto.

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    Aveva perfino dimenticato quella spada, ferma a vedere l’incisione sulla lama ormai illeggibile quando la maga aggiunge «Combattere immagino ti abbia fatto consumare le forze, c'è un modo perché possa recuperarle? » Lenora rotea il polso portando la lama parallela al terreno, a questo punto apre pollice e indice facendo perno per l’impugnatura che stretta fra le due dita va in rotazione trovandosi con il pomolo verso l’alto e la punta verso il basso, con il polso che si adegua durante la rotazione <si c'è un modo, ma siete sicura di volerlo vedere? >ora il viso lascia trasparire un sorriso mellifluo, di chi sa che andrà a colpire in negativo la persona che ha di fronte. Alzata la spada sopra il suo viso, la pianta con veemenza alla base e della testa del topo, lasciando sgorgare sangue che va quasi a lambire i loro piedi. A questo punto alza il velo con la mano e ferocemente si china piombando sul collo del cadavere del topo, andando a bere avidamente il sangue che ne fuoriesce fino a quando ne resterà goccia. Un gorgoglio fatto con la gola con il rosso vermiglio che le esce andando a sporcare il suo viso. A questo punto si volta verso Renesme che rimane ferma , sbigottita e senza parole . La maga scuote la testa verso la non morta <gustoso vero? sì ha sempre un conto da pagare Renesme> le dice l’albina girando di ¾ la sua figura verso di lei che aggiunge verso Lenora «Be', spero che tu ti senta meglio: usciamo di qui adesso» le indica un uscita, Lenore alza il viso su un tombino posto sopra di loro. Alla base vi è una scala di legno che sembra ancora in buone condizioni ,non ci mette molto la Stella Bianca a risalirla e scansare il coperchio che pesante va a scivolare di lato. Uscita a fatica da quel posto osserva il cielo con il sole che la bacia dopo secoli di sonno. Si appoggia alla spada come fosse un bastone e con la mano libera mai lascia il bouquet di fiori. Si ritrovano in quella che doveva essere la piazza centrale della città di Arx, una piazza di forma circolare con i resti di una colossale statua al centro, e di palazzi nobiliari ai lati di cui ormai restano solo mura perimetrali. Sul selciato intorno a loro detriti e resti di monumenti e case, vi passa in mezzo scorrendo silenziosa osservando qua e là dalla neve resti di ossa con teschi anneriti che spuntano, alcuni sembrano essere ammassati a pile come fossero stati accatastati e bruciati. Resta ferma a vedere quel paesaggio, e diverso da come lo ricordava, avanza con i stivaletti che spuntano dalla gonna che scansano detriti fino a fermarsi vicina al basamento della colossale statua distrutta, alla base una targa incisa < qorDu'wIjDaq tlhIngan wo' Viktor C.A 1600 >(Al nostro amato Re Viktor C.A 1600 ) la tocca silenziosa , e poco dopo scosta lo sguardo su una via centrale molto ampia ,invasa da ghiaccio e macerie che conduce fuori città, ai lati si possono vedere tutte le statue dei regnanti di Arx ,a destra gli uomini a sinistra le donne... l’unica ad essere in parte ancora intatta e quella proprio di Lenore che fa da capofila alle Regine, lei non sembra avere emozioni, restando come di gelo a osservare tutto
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    Lenore Morgan
    Energia: Bianca.
    Salute: Illeso: Ferita da morso ad una gamba [32 - 2 – 1-2=27]
    Stato Energetico: [+40%=80% ]

    Stato Mentale /emotivo : un colpo al cuore per Lenore vedere quel pezzo del suo passato, la cosa la turberà molto essendo un oggetto che apparteneva a Viktor

    Equipaggiamento:
    spada arrugginita

    Edited by Lenora Morgan - 23/9/2021, 15:00
  12. .
    La non morta resta come immobile ad osservare quella maga in silenzio, solo dopo un lungo momento dirà a Renesme <non ho detto che ci tengo ...solo che ne sono legata>gelida , le piace la giovane maga ed e proprio quel sentimento di ammirazione che ha nelle sue capacità a renderla pericolosa agli occhi dell'albina <come ora sono legata a voi, di cui ammiro le vostre capacità>un ammissione e poco dopo <ma questo vi rende estremamente pericolosa ai miei occhi >(fa una mossa con la spada )e aggiunge <si c'é un modo, ma siete sicura di volerlo vedere? >dopo aver bevuto sangue del topo aggiungerà (descrizione del pasto) <gustoso vero? si ha sempre un conto da pagare Renesme>riferendosi a doversi nutrire di cose disgustose


    Lenora Morgan
    Energia: Bianca.
    Salute: Illeso: Ferita da morso ad una gamba [32 - 2 – 1-2=27]
    Stato Energetico: [100-20-5-10-5-20=40%]

    Stato Mentale /emotivo : un colpo al cuore per Lenore vedere quel pezzo del suo passato, la cosa la turberà molto essendo un oggetto che apparteneva a Viktor

    Equipaggiamento:
    da ora la spada
  13. .
    Lenora riconosce in quella spada l'arma del suo amato , sarà un indizio per la futura ricerca della tomba di Viktor (la cercherà ma non la troverà...per ora) accetterà quel dono inaspettato sebbene a malincuore. Nonostante lei sia capace di usare le armi bianche e un disonore per una maga com'era lei del suo calibro usarle, difatti farà una sua battuta a Renesme <il simbolo della debolezza proviene da oggetti come questi> e subito dopo < non mi offendete soltanto perché ne sono molto legata >detto questo i suoi occhi andranno su un incisione sulla lama per lei molto importante ,e poi si dedicherà...al suo spuntino

    Lenora Morgan
    Energia: Bianca.
    Salute: Illeso: Ferita da morso ad una gamba [32 - 2 – 1-2=27]
    Stato Energetico: [100-20-5-10-5-20=40%]

    Stato Mentale /emotivo : un colpo al cuore per Lenore vedere quel pezzo del suo passato, la cosa la turberà molto essendo un oggetto che apparteneva a Viktor

    Equipaggiamento:
    da ora la spada
  14. .
    L’Albina resta di un gelo disarmante , sente dolore dal morso alla gamba e del graffio, ma riesce a nasconderlo almeno a tratti sul viso, ora vista la situazione ,se il topo si e arrabbiato Lenore lo e ancora di più , in vita era considerata alla stregua di una persona molto irritabile. Ha perso parte dei suoi poteri nel sonno ,ma questo non vuol dire che la si possa definire indifesa ,incrocia le braccia al petto rinchiudendosi dentro se stessa come fosse una tomba, riprende forma e orgoglio in quella nuova difesa .Chissà che non riesca a intimorire quella bestiaccia ,incrociando le braccia al petto si congela dentro ad una gabbia fatta di parteti di ghiaccio che la rinchiudono completamente , con muri che si formano uscendo vibrando dal terreno fino a rinchiuderla completamente e avvolgerla come fosse dentro ad una bolla .Difesa che non e efficace ,ma in qualche modo sta semplicemente testando le sue capacità .

    Il secondo attacco del topo riesce in un secondo morso al seno che viene portato con un rapido salto, dimostrando alla non morta che quel tipo di difesa non e efficace contro il corpo a corpo fisico diretto. Infuriata allunga la mano verso il muso del roditore gigante urlando frasi in Arxiano

    < qaStaHvIS Hu'!>quella lingua che riaffiora spontanea sulla sua bocca ora che e impegnata, una nube di ghiaccio va formandosi davanti alla sua mano ora tesa innanzi al topo, nube che avvolge il ratto andando a penetrare dentro i suoi polmoni, un attacco che lo conduce alla morte.







    Lenora Morgan
    Energia: Bianca.
    Salute: Illeso:Ferita da morso ad una gamba [32 - 2 – 1-2=27]
    Stato Energetico: [100-20-5-10-5-20=40%]

    Stato Mentale /emotivo : un brusco risveglio per Lenora, che comunque mantiene il sangue freddo durante l’attacco, e comunque molto irritata da quella sua nuova condizione

    Equipaggiamento:
    Nessuno

    Passive:
    I) immortalità [passiva di caratterizzazione]][1slot]
    Essendo di natura non morta Lenora non teme il tempo essendo un immortale, ma teme la solitudine
    2)Attive:

    Armatura di ghiaccio

    [Variabile][Difesa][Magica][1 Slot]
    [ bassa] [Difesa][Fisica][1 Slot]

    Se attaccata e costretta al corpo a corpo può generare una barriera protettiva variabile che può apparire come un semplice scudo al livello più basso fino ad una bolla che la rinchiude completamente e che la può difendere da attacco sia fisico che magico

    Aura d’inferno

    [offensiva ] [attiva][magica] [alto][1 slot]

    Tramite l’umidità presente nell’aria Lenora e in grado di generare una coltre di nebbia ghiacciata attorno a lei e ad un avversario vicino provocando danno magico da congelamento nelle parti esposte del nemico e non protette adeguatamente, comprese le vie respiratorie e gli arti



    Riassunto:
    (Fase difensiva )
    Lenora si difende dal topo ora ferito sul dorso che la attacca di nuovo,Lenora contrattacca uccidendolo
  15. .
    benvenuto <3
24 replies since 4/4/2018
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